Il formato (quasi) quadrato è sempre lo stesso. Sedici centimetri di lunghezza per sedici centimetri virgola cinque di altezza. Quei 5 mm fanno la differenza, enfatizzando un quasi impercettibile slancio verticale. Un formato che ricorda la stampa a contatto delle lastre del banco ottico che Gerry Johansson (Örebro 1945, vive e lavora a Höganäs, Svezia) usava all’inizio della sua professione di fotografo, per passare alla più maneggevole Rolleiflex con l’ausilio, talvolta, del monopiede. Quanto alla stampa, per Johansson fa parte del meticoloso processo manuale che lo vede attore nella camera oscura costruita nella sua abitazione Bauhaus, dove ci sono anche...