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Germania, oltre 500 estremisti di destra attivi nell’esercito

Germania, oltre 500 estremisti di destra attivi nell’esercito

Bundeswehr Altrettanti i casi corrispondenti ai fascicoli d’indagine aperti dal «Militärischer Abschirmdienst» («Mad»): il servizio di intelligence militare che ha settacciato comandi, caserme e centri di addestramento. Vanno ad aggiungersi ai 360 sospetti individuati nel 2019. Inoltre è stato sciolto il gruppo neonazi Combat 18

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 27 gennaio 2020

Oltre mezzo migliaio di sospetti nazisti nelle forze armate tedesche: il più alto numero di soldati connessi con l’ultra-destra eversiva da quando l’esercito federale non si chiama più Wehrmacht.

Un dossier inquietante; piomba sul tavolo della ministra della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer (segretaria della Cdu) giusto tre giorni dopo la messa al bando del gruppo neonazi «Combat 18» da parte del ministro dell’Interno Horst Seehofer.

Ufficialmente, sono ben 550 i casi corrispondenti ai fascicoli d’indagine aperti dal «Militärischer Abschirmdienst» («Mad»): il servizio di intelligence militare che ha settacciato comandi, caserme e centri di addestramento della Bundeswehr in tutta la Germania. Vanno ad aggiungersi ai 360 sospetti individuati nel 2019, e ai 14 procedimenti che si sono conclusi con la prova del pieno coinvolgimento degli uomini in divisa nelle attività dell’estema destra.

Lo ha confermato alla stampa ieri a Berlino Christof Gramm, numero uno del «Mad», specificando che oltre le centinaia di casi di soldati filo-nazisti «ci sono altri 40 militari che hanno dimostrato di non essere fedeli ai valori della Costituzione». Tra le unità operative nel mirino spicca la «Ksk»: il reparto d’elite dell’esercito dove risulterebbero incistati almeno 20 estremisti di destra.

Un verminaio colore verde-oliva, non più limitato al celebre caso del «tenente Franco A.» che secondo il «Mad» aveva costruito un vero e proprio «esercito ombra» dentro la Bundeswehr. «È stato l’allarme che ha dato il via alle indagini», spiega Gramm, prima della dichiarazione di guerra ai militari collegati a gruppi che «hanno l’obiettivo di sovvertire lo Stato». A partire dai centri di arruolamento: negli ultimi 12 mesi 21 reclute non hanno superato la selezione per il loro passato, o peggio presente, nell’orbita dell’estremismo nero.

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