Strangolato dalla t-shirt appesa alle grate della cella un quarto d’ora dopo l’ultimo controllo. Così la polizia penitenziaria ha trovato Jaber Al Bakr, 22 anni, siriano, arrestato lunedì da due connazionali, sospettato di pianificare un attentato in un aeroporto tedesco. È bufera sulle forze dell’ordine, incapaci prima di catturare il presunto terrorista, circondato, a Chemnitz, poi di sorvegliarlo nell’ala di massima sicurezza del carcere di Lipsia. «Era tenuto d’occhio ogni 30 minuti» confessa il direttore della prigione Rolf Jacob. Da Berlino il ministro De Maizière chiede «subito chiarezza sul suicidio» e si rammarica per le «indagini ora più difficili». Ma...