Insieme a Harold Bloom, scomparso l’ottobre scorso, George Steiner è tra i «lettori ideali» della tradizione dell’Occidente, quel tipo di lettore il cui intento è disporsi come un rispettoso interprete delle opere letterarie, preferibilmente già iscritte nel canone. Quel genere di lettore che i grandi capolavori, tutti insieme, reclamerebbero per sé. Tra le peculiarità del pensiero di Steiner, c’è forse la sua capacità di concepire le tradizioni nazionali come un insieme, proprio in anni, quelli del dopoguerra, in cui le aspirazioni a comparare letterature e culture dei paesi europei erano poco meno di un progetto politico e ideologico. LA SUA...