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Genova, il commissario Bucci già si allinea: fuori Autostrade

Genova, il commissario Bucci già si allinea: fuori AutostradeIl sindaco Marco Bucci davanti ai resti del ponte Morandi – LaPresse

Viadotto Morandi Il sindaco riceve l’incarico da Roma e promette: «Un nuovo ponte in 12-16 mesi». Il tempo delle guerre di posizione, sul decreto urgenze e sulla revoca, è finito

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 5 ottobre 2018

Marco Bucci ha trascorso tutta la giornata di ieri chiuso nel suo ufficio, ha ordinato e divorato un panino, ha presieduto una riunione di giunta – come ogni giovedì – e ha atteso che il presidente del consiglio gli telefonasse per ufficializzare la nomina a commissario straordinario per la ricostruzione dopo ponte Morandi. Nel giugno del 2017, candidato spinto da Giovanni Toti e con un forte supporto della Lega, era riuscito nell’impresa di strappare la “città rossa” al centrosinistra. Ha ripetuto per mesi il mantra di ispirazione trumpiana: «Faremo tornare grande Genova». Mai avrebbe immaginato di dover gestire, invece, la più grande crisi cittadina dal dopoguerra, né come sindaco, né tantomeno come supercommissario. «Un impegno bello e gravoso – ha detto, dopo aver sentito il premier – ma a me interessa dare un ponte a Genova, il più bello possibile, in 12, massimo 16 mesi».

IL NOME DI BUCCI, al sesto giorno dalla pubblicazione del decreto urgenze in gazzetta ufficiale, è stato scelto da palazzo Chigi. Preferito ad altre ipotesi, quella del manager Fincantieri Claudio Gemme, suggerito da Salvini in persona, ma soprattutto allo scienziato gradito ai Cinquestelle, Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova. Tra i grillini, nella città di Beppe Grillo, la notizia di Bucci commissario non è stata presa con grande entusiasmo, anzi. Più di un portavoce, nel dietro le quinte, si sarebbe lamentato per come il chapter locale sia stato tenuto all’oscuro di tutto. E anche a Roma, nonostante gli auguri di buon lavoro arrivati a stretto giro sia da Luigi Di Maio sia dal ministro Toninelli, si respira un’aria da fiasco e le parole del vicepremier suonano più come un avvertimento che come un messaggio di buon auspicio: «Adesso governo centrale e amministrazioni locali hanno gli stessi oneri, le stesse responsabilità e una grande sfida da vincere insieme». Come dire, sindaco e governo sono la stessa cosa, il tempo delle guerre di posizione – sul decreto urgenze e sulla revoca ad Autostrade – è finito. Non solo. A essere edulcorata, con la nomina di Bucci, sarà anche l’azione di contrasto di Giovanni Toti che non potrà battagliare con il commissario-alleato. Questo, in funzione di una campagna elettorale permanente, consente alla Lega (ma anche al M5S) di ridurre l’impatto mediatico dell’ex delfino di Berlusconi.

A proposito del nodo più intricato, fra quelli contenuti del decreto urgenze, ovvero la parte relativa a chi sarà escluso dalla ricostruzione del ponte, il sindaco di Genova è parso da subito più allineato sul fuso romano rispetto a quanto non fosse fino a qualche giorno fa. «Nessuna azienda che ha avuto a che fare con ponte Morandi potrà entrare in questa partita ma altre, non si vede perché non possano». Il decreto pone un veto su qualsiasi società tragga profitto da pedaggi autostradali e le prime modifiche verteranno su quell’articolo.

Marco Bucci compie 59 anni il prossimo 31 ottobre, sposato, due figli ormai cresciuti, è un cattolico convinto ma la sua vera religione è il mare.

TRA I PENSIERI di queste ore c’è stato anche Momo, un 44 piedi a vela: «Sono sindaco, presidente di Anci, sindaco metropolitano e supercommissario, anche se vorrei solo essere comandante della mia barca», ha scherzato. Il manager, diplomato al liceo classico D’Oria, quello “Genova bene”, e laureato in Farmacia e Chimica farmaceutica, è rientrato dagli Usa dopo anni alla guida di multinazionali come Eastman Kodak Company, la svizzera Sgs e Carestream. Inizia il suo percorso negli enti pubblici nel 2015 accettando la chiamata di Giovanni Toti che lo vuole ad della partecipata Liguria Digitale. Quell’incarico dura fino a quando, sempre su spinta di Toti, Bucci viene scelto per correre come candidato alle comunali.
Nei mesi alla guida di palazzo Tursi, tra le altre cose, è finito sui giornali di tutto il mondo per avere invitato la regina Elisabetta a versare al Comune gli arretrati per l’”affitto” della croce di San Giorgio, utilizzato sulla bandiera dell’Inghilterra. Il vessillo, simbolo della città di Genova, da qualche settimana sventola sulla pila 10 di ciò che resta di ponte Morandi.

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