Non ci si può rassegnare a ricevere l’educazione sessuale e sentimentale da youporn o da Tik Tok. Tanto più che il 21% delle e degli adolescenti a 15 anni è attivo sessualmente e che senza informazioni si possono contrarre malattie sessualmente trasmissibili o avere gravidanze non desiderate. Non ci si rassegna a ignorare il benessere sentimentale e sessuale di cui parla l’OMS già dal 1975, non nel golfo ligure del Tigullio, che pure ha un tasso di invecchiamento tra i più alti d’Europa. Qui, a Rapallo, il 17 e 18 giugno ci sarà la seconda edizione del Sexstival, creato e organizzato dal gruppo di giovani di Nassa Rapallo. Perché, come spiegano loro «piacere, godere, masturbazione, identità di genere, lesbismo, Aids, sono parole che per molte/i e molt* possono essere fastidiose, imbarazzanti, fonte di equivoci, di paura… E tutto perché di sesso in pubblico non si parla mai. Se ne parla in privato e magari senza disporre di informazioni corrette».

Cos’è allora Nassa? Proprio in questa Regione non per giovani, un gruppo di ragazze, ragazzi e ragazz* nel 2019, a Sestri Levante, ha creato la Nassa, con lo scopo di raccogliere le proprie idee e quelle dei propri coetanei per fare cultura, organizzare incontri con finalità ludiche, formative o educative, concerti e festival, valorizzare biblioteche e musei del territorio, portare alle istituzioni le esigenze e i bisogni dei più giovani. L’associazione cresce, nel 2021 arriva Nassa Rapallo e si fa un sondaggio per comprendere su cosa è più urgente indagare per poi, eventualmente, darsi da fare. Sessualità e salute sessuale emergono subito come temi prioritari e l’interesse si conferma anche quando Nassa va all’assemblea studentesca del Liceo Delpino di Chiavari o al Liceo Da Vigo di Rapallo, sempre nel 2021.

Ecco dunque l’idea di organizzarsi per «colmare molte delle grandi lacune percepite nel campo della salute sessuale», attraversando temi quali l’aborto, il sex working, la violenza sessuale, il consenso, i diritti maschili, la sessualità atipica, come spiega il programma di questa seconda edizione del Sexstival, che si terrà appunto a Rapallo, in località san Pietro, uno spazio in cui gli incontri sono affiancati da musica, laboratori e punti enogastronomici. Lo spazio in san Pietro è affittato dal Comune con i soldi raccolti da Nassa Rapallo attraverso un crowdfunding (per coprire le spese si punta ad arrivare a 6000 euro e ancora non ci sono arrivati), a cui si somma il sostegno di alcune piccole aziende del territorio e naturalmente il lavoro volontario dei ragazzi di Nassa, che si impegnano anche ad ospitare relatori e relatrici che vengono da fuori Liguria.

La prima edizione del Sextival si è tenuta nel giugno dello scorso anno, nello stesso luogo e con un grandissimo successo. Si è parlato di HIV+ (e ci si tornerà anche quest’anno perché per il numero di diagnosi di AIDS è in crescita in tutta Europa), omogenitorialità, piacere, sex tools e diritti sessuali delle persone disabili, protezione umanitaria per i migranti LGBTQA+, malattie invisibili (endometriosi, vulvodinia) e tanto altro. Il progetto è quello di dare voce alle realtà italiane e del territorio ligure che già si occupano del tema della salute sessuale, che siano associazioni, rappresentanti della sanità pubblica, artisti e liberi professionisti.

Quest’anno a inaugurare il Sexstival, sabato 17 alle 15, sarà Rossella Bianchi, una figura notissima a Genova, mitica presidente dell’associazione Princesa, promotrice dei diritti delle persone in transito, scrittrice e poeta, una delle ultime abitanti del ghetto genovese in cui molti trans hanno vissuto e lavorato già dai primi anni Sessanta, quando era reato travestirsi e soltanto Lisetta Carmi riusciva a guadagnarsi la loro fiducia e fotografarli. Rossella è stata amica di don Gallo che ricorderà a Sexstival insieme con don Jacopo De Vecchi, parroco di sant’Anna e uomo capace di parlare senza pregiudizi a adulti e giovani.

Giovani che abbondano nel pubblico e anche tra gli e le ospiti. Grazie all’associazione Edusex ci sarà, domenica 18 giugno alle 19, l’incontro «come parlare di sessualità ai bambini», seguito da un laboratorio sullo Shibari, la disciplina del bondage giapponese e preceduto da attivisti di Coordinamento Liguria Rainbow che racconteranno i propri progetti.

Tra gli altri temi, affrontano la mascolinità tossica e i modelli di virilità due associazioni: Maschile Plurale, nato nel 2007 e Mica Macho, collettivo e community milanese nato nell’aprile 2020. Charlie Benedetti, regista e junior producer, affronta il tema pornografia ed etica. Discutono di prostituzione Chiara Perin, specializzata in Studi di genere e immigrazione e SWIPE, associazione di sex worker e alleati, creata per supportare i diritti delle persone che fanno sex work. Emanuela Abbatecola e Mariella Popolla, sociologhe dell’Università di Genova parlano di violenza di genere e bullismo omo-bi-lesbo-transfobico. Con l’associazione Antigone si dialoga di sessualità dei detenuti, mentre con Fabiana Rosa di pratiche sessuali non conformi.

Chiedo a Cecilia Chiappari, studentessa e organizzatrice, «il Sextival cosa rappresenta, visto che avete scritto che la cultura crea valore ed azione?». Risponde: «Nasce da un percorso di consapevolezza per divulgare ma abbiamo obiettivi più ambiziosi. Innanzitutto vorremmo fare una mappatura per conoscere i servizi che già ci sono in Liguria collaborando con altre associazioni per poi aprire un sito web che renda accessibile le informazioni sugli iter da seguire partendo dai propri bisogni nel campo della sessualità e dell’affettività. Da subito abbiamo ricevuto un grande sostegno da professionisti/e di diverse città italiane. Questo ci ha permesso di garantire una informazione corretta sui diritti sessuali delineati dall’OMS, perseguendo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile 3 (salute e benessere) e 5 (parità di genere) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta dall’Italia nel 2016».

Informazioni e donazioni: nassarapallo@gmail.com
Mail del Sextival: sextival@nassarapallo.it