«Entro una settimana non saremo in grado di occuparci dei casi critici causati dal coronavirus». Non lascia spazio alle interpretazioni l’allarme lanciato Abdelnaser Soboh, responsabile per l’Organizzazione mondiale della sanità dell’emergenza Covid-19 nella Striscia di Gaza. Il rischio tanto temuto a marzo, all’inizio della pandemia, sta per diventare una drammatica realtà in questo lembo di terra palestinese martoriato negli ultimi anni dalle offensive militari israeliane, penalizzato dalla scarsità di acqua potabile e di energia elettrica e che fa i conti con la precarietà delle infrastrutture civili. Il numero dei contagi è in rapido aumento e la percentuale di tamponi positivi...