Gambia, la festa e le incognite
Dopo il voto Presidenziali choc nel piccolo stato africano. E sorprende anche il fairplay del tiranno Yahya Jammeh. Il vincitore Barrow promette grossi cambiamenti, ma c'è già chi parla di golpe imminente
Dopo il voto Presidenziali choc nel piccolo stato africano. E sorprende anche il fairplay del tiranno Yahya Jammeh. Il vincitore Barrow promette grossi cambiamenti, ma c'è già chi parla di golpe imminente
Dopo la festa di venerdì (foto Reuters) per il clamoroso regime change sancito dalle presidenziali (sconfitto a sorpresa l’anziano presidente-despota Yahya Jammeh, da 22 anni al potere), il Gambia comincia a guardare al domani. Il vincitore Adama Barrow promette che libererà i prigionieri politici, curerà la piaga dell’emigrazione giovanile e al termine del suo mandato tornerà a fare il businessman. Ma più che la sua totale inesperienza preoccupano le incognite del periodo di transizione, da qui all’insediamento. Jammeh ha riconosciuto il risultato, ma sono in molti a non fidarsi. Il sito degli esuli gambiani negli Usa, Freedom Newspaper, addirittura ieri sera parlava di imminente coprifuoco e di un golpe pro-Jammeh architettato dal capo della guardia presidenziale, il generale Saul Bedjié.
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