Si chiama Gaia, ha capelli rossi e molte lentiggini. È una ragazzina e i suoi occhi distinguono con precisione il mondo ingiusto in cui le è capitato di vivere. Nell’ultimo romanzo di Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani, pp. 304, euro 18), il nome della sua protagonista, Gaia, compare una sola volta, in calce a una lunga lettera. In tutto il resto del libro la sua voce è invece un io che nomina il reale restando «senza definizione». Ha quasi tredici anni ma non tarda a presentarsi ipnotica nella sua severità, impietosa e ossessionata dalle parole;...