I tempi della telenovela elettorale torinese si sono dilatati a causa della pandemia. Candidati bruciati, altri in pectore, strategie imperscrutabili e un rapporto sofferto tra centro e periferia, in questo caso incarnato da Roma, da un lato, e Torino, dall’altro. Non si contano gli emissari che arrivano sotto la Mole e spingono a un accordo tra M5s e Pd, che gli interessati, a livello locale, non vogliono fare. Tranne Chiara Appendino, sindaca uscente che ha trovato un alleato in Giuseppe Conte, l’ex premier che ieri, inaugurando un giro di consultazioni lungo la penisola, ha incontrato in videoconferenza i rappresentanti torinesi...