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Fugatti torna a caccia dell’orsa e punta il mirino contro F36

Fugatti torna a caccia dell’orsa e punta il mirino contro F36

Italia La Lav: «Si è trattato di un finto attacco, non ci sono gli elementi per ucciderla»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 12 agosto 2023

Le elezioni si avvicinano e così il presidente della Provincia autonomia di Trento, e della Regione Trentino-Alto Adige, sceglie di continuare la sua guerra senza quartiere ai grandi carnivori, convinto che questo porti voti. Maurizio Fugatti ha così ufficializzato la richiesta di parere all’Ispra per l’abbattimento dell’orsa F36, che lo scorso 30 luglio ha rincorso due escursionisti sopra l’abitato di Roncone, in valle del Chiese. Nella zona si è registrato un falso attacco anche il 6 agosto e l’amministrazione provinciale ritiene che si possa trattare dello stesso esemplare.

Per questo Fugatti ha inoltre avanzato, – nell’ambito di una convocazione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza – la proposta di una legislazione di emergenza in materia di orso e lupo in Trentino.

Parla di situazione straordinaria, come già aveva fatto in relazione all’orsa Jj4, rinchiusa al Casteller e salvata a metà luglio dal Consiglio di Stato.

Il provvedimento è sostenuto anche dal Consorzio dei Comuni del Trentino, in nome del turismo, monocultura del territorio: «Oggi le abitudini delle persone, abituate a frequentare la montagna, mantenerla curata e coltivarla, stanno cambiando. Non possiamo consentire che i nostri cittadini rinuncino a vivere appieno il bosco» ha specificato il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena.

Contro Fugatti s’è mossa anche in questo caso la Lav, la cui posizione poggia su basi scientifiche: i documenti che riguardano la gestione degli orsi problematici – il Pacobace (il piano d’Azione per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali) e il documento Ispra-Muse – indicano chiaramente che non c’è alcun margine perché il «rancoroso Fugatti» possa ottenere il via libera. La Lav interviene dopo la decisione da parte del presidente del Trentino spiegando che il «Pacobace prevede che nel caso di un falso attacco non sia preso alcun provvedimento, solo se si dovesse ripetere si aprirebbe la possibilità di procedere con la radiocollarizzazione, cosa che Fugatti ha peraltro già stabilito».

«Non esiste alcuna base giuridica che possa supportare la condanna a morte di F36 – commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici – ma, ancora una volta, siamo già da ora pronti a ricorrere alla giustizia per bloccare ogni atto che dovesse mettere a rischio la vita dell’orsa, anche ricorrendo alla Corte dei Conti nell’intollerabile caso in cui dovesse essere uccisa».

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