Agenti del Fbi piombano all’alba nella villa di Trump a Mar a Lago, in Florida, a caccia dei documenti che avrebbe trattenuto. Non era mai successo. Ed è solo una delle molte inchieste contro l’ex presidente, oltre che un test democratico: si scatena la furia della destra

Caccia al ladro

Sostenitori di Trump passano davanti alla sua tenuta di Mar-a-Lago mentre la polizia sorveglia uno degli ingressi

L’Fbi perquisisce casa Trump. In cerca dei documenti rubati

Tutte le inchieste sull’ex presidente, dalla Georgia a New York

Kiev bombarda la base russa in Crimea

Mai un’azione di tale portata, possibile (forse) grazie agli Himars. Mosca non conferma. Nessun dettaglio sull’arma usata, ma la strategia cambia: nel mirino il territorio «nemico»

Bombardata la base russa in Crimea, la prima volta di Kiev

Sui media più estremisti gli appelli all’adunata e scenari apocalittici di guerra civile. E lo speaker di minoranza della Camera McCarthy minaccia un’interrogazione sul procuratore generale

A destra si scatena la furia: in ginocchio solo davanti a dio

Gaza. Sulla destra il leader di Hamas Yahya Sinwar

Più di governo che di lotta. Hamas non schiera i missili

Il fumo avvolge la città cubana di Matanzas

Un fulmine colpisce un deposito di carburante, il fumo arriva a L’Avana. Morti e feriti tra i vigili del fuoco. Gli anticastristi montano una campagna di fake news, gli Stati vicini mandano i primi aiuti a un paese in crisi

L’incendio più grande di sempre devasta Cuba

Mentre il mondo guarda alla guerra in Ucraina, inizia a preoccupare il rischio dell’apertura di un fronte orientale. In tal caso, il teatro di crisi più ovvio sembrerebbe lo Stretto di Taiwan, dove la probabile visita di Nancy Pelosi potrebbe portare a reazioni «serie» da parte di Pechino. Ma attenzione alla variabile Kim Jong-un.
Il leader nordcoreano ha avvisato: «Le nostre forze armate sono perfettamente preparate a rispondere a qualsiasi crisi, e anche il deterrente bellico nucleare della nostra nazione è pronto a mobilitare la sua forza».
L’avvertimento è arrivato durante il discorso per il 69esimo anniversario dell’armistizio della guerra di Corea, anche se tecnicamente le due Coree restano in guerra ancora oggi. «Il regime sudcoreano sta progettando tattiche per affrontarci militarmente», ha detto Kim. «Questi tentativi verranno immediatamente puniti e il regime di Seul e il suo esercito saranno eliminati». Accuse anche agli «imperialisti Usa», che spingono la Corea del Sud a «un confronto suicida».
IN QUESTI GIORNI, Corea del Sud e Usa sono tra l’altro impegnati in incontri ad alto livello. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha ricevuto al Pentagono l’omologo coreano, Lee Jong-sup. E l’itinerario asiatico della stessa Pelosi potrebbe includere una tappa in Corea del Sud. Sin dal viaggio di Joe Biden in Asia e dal summit del Quad a Tokyo del 24 maggio scorso, analisti e funzionari statunitensi ritengono probabile o persino imminente la ripresa dei test nucleari da parte di Pyongyang. Negli ultimi mesi la Corea del Nord ha testato missili ipersonici e missili che, a suo dire, potrebbero trasportare armi nucleari tattiche, riducendo il tempo a disposizione di Seul per rispondere a un attacco. E il ritmo dei test balistici è aumentato.
Gli sviluppi regionali e internazionali degli ultimi mesi hanno ulteriormente estremizzato la diplomazia nordcoreana. L’avvento del presidente conservatore Yoon Suk-yeol in Corea del Sud non ha incontrato i favori di Pyongyang. Yoon ha subito ricevuto Biden a Seul, ha partecipato al summit di Madrid della Nato e cerca il disgelo col Giappone. Pochi giorni fa il ministro degli Esteri Park Jin ha visto a Tokyo l’omologo Yoshimasa Hayashi, primo incontro di tale livello negli ultimi tre anni. In campagna elettorale, Yoon ha paventato la possibile acquisizione di nuovi sistemi antimissilistici americani Thaad (facendo arrabbiare anche la Cina) e aperto alla possibilità di «operazioni preventive» contro la Corea del Nord. Salvo poi smussare gli angoli una volta entrato in carica. Ma intanto Seul stringe la cooperazione con Usa e Nato, entrando a far parte del gruppo di difesa informatica dell’Alleanza Atlantica.
LA SCORSA SETTIMANA sono state svolte delle esercitazioni militari congiunte tra le forze armate di Washington e quelle di Seul con l’impegno di un centinaio di mezzi e quasi cinquemila uomini.
Non a caso Kim nel suo discorso di “avviso nucleare” ha criticato esplicitamente per la prima volta Yoon, sostenendo che Seul sta spingendo la penisola sull’orlo della guerra.
Se dovesse procedere coi test nucleari, Pyongyang rischia di subire sanzioni ancora più gravi delle attuali. Anche per questo si è stretta ancora di più a Russia e Cina. Kim è tra i pochissimi ad aver riconosciuto le repubbliche secessioniste del Donbass ed è stato paventato anche l’invio di aiuti militari a Mosca. Venerdì, invece, Kim ha dichiarato che i legami tra Corea del Nord e Cina sono «forgiati nel sangue» e che «si svilupperanno generazione dopo generazione». La possibilità di un ritorno al dialogo sembrano più che mai minime.

Cittadini sudcoreani guardano un discorso di Kim Jong-un

Fronte orientale: attenzione all’«avviso nuclare» di Kim Jong-un

L'intervento di Kim Jong-un al Plenum del Partito dei lavoratori di fine dicembre

Kim e l’agricoltura, in Corea del Nord è crisi alimentare

Il leader nordcoreano minaccia Seul e gli Usa nel discorso per il 69esimo anniversario della tregua della guerra di Corea. Il Paese è uno dei pochi a riconoscere le repubbliche separatiste del Donbass