Frederick Wiseman, lezioni napoletane

Da domani 25 febbraio  Frederick Wiseman, Leone d’oro alla carriera 2014, magnifico narratore per immagini dell’America e regista che lucidamente continua a interrogare il «fare-cinema», sarà a Napoli. Per l’occasione verrà presentato in anteprima italiana il suo film più recente, «National Gallery» (stasera, 19.30, cinema Astra) la cui uscita è prevista per il prossimo 11 marzo.

Giovedì 26  (dalle 10 del mattino, presso l’università Federico II), Wiseman terrà un workshop con gli studenti dell’Atelier Cinema del reale e i giovani filmmakers del progetto Filmap, il centro di formazione cinematografico che ArciMovie ha aperto lo scorso anno a Ponticelli.

Nel pomeriggio, verranno proposti «Titicut Follies», il film del ’67 che Roger Ebert, il critico americano inventore dei «pollici critici» alti o bassi («Life Itself» per conoscerlo da vicino visto che in Italia è quasi sconosciuto almeno a livello istituzionale perché poi nella rete invece è un riferimento) definì sul suo blog (nel ’68) «il documentatio più disperato che ho mai visto».Difatti circolò ben poco in America, disturbava quel racconto dall’interno, scarno e senza sentimentalisti della vita nel manicomio criminale di Bridgewater, di cui mette a nudo violenze e sopraffazioni tanto che i magistrati del Massachusetts provarono in ogni modo a cancellarlo.

Seguono «High School» (’68), «Primate» (’74), «Welfare» (’75) presentati dallo stesso Wiseman in conversazione con Enrico Ghezzi. Venerdì sera «Boxing Jim» e «At Berkley», splendida epica dell’America oggi (il film è del 2013) attraverso la «lente» dell’università americana, tra studenti, docenti, battaglie e quotidiano.