Anche al senato Fratelli d’Italia detta legge nella spartizione delle presidenze delle commissioni permanenti, tutta ovviamente interna alla maggioranza. Ad Alberto Balboni, senatore meloniano di lunga esperienza e avvocato di Ferrara, va la guida della prima, Affari Costituzionali, anche sé si è sempre occupato di giustizia. Perché per la giustizia c’è il ritorno di Giulia Bongiorno, che non è diventata ministra (e continua l’attività professionale) e invece ripete l’esperienza della legislatura 2008-13, quando a guidare la commissione – quella volta alla camera – era arrivata da deputata del partito di Gianfranco Fini. Adesso è in quota Lega.

Il partito di Giorgia Meloni conquista anche la strategica commissione Bilancio, con il senatore di Latina Nicola Calandrini, a cui si deve la storica sconfitta della destra nel comune pontino nel 2016. Dal basso Lazio arriva anche il senatore Claudio Fazzone, che Forza Italia ha voluto alla guida della commissione Ambiente. Nel suo curriculum ambientalista il coordinatore regionale del partito di Berlusconi può forse vantare la storia della villa di Fondi intestata alla moglie che fu confiscata in quanto abusiva nel 2016 e restituita dalla Cassazione per prescrizione tre anni dopo. Fazzone, la cui carriera politica è cominciata da poliziotto come autista di Nicola Mancino, ha avuto notorietà nel 2008: riuscì a bloccare lo scioglimento per mafia del comune di Fondi da parte del ministro dell’interno Maroni, grazie all’appoggio di alcuni ministri (tra i quali la stessa Meloni) che respinsero la richiesta del prefetto di Latina Bruno Frattasi (lo stesso, per ironia, diventato nel frattempo prefetto di Roma, ricevuto ieri alla camera dei deputati). Forza Italia ha ottenuto anche la commissione esteri per Stefania Craxi, una conferma rispetto agli ultimi mesi della scorsa legislatura, la seconda e ultima donna presidente su 24 commissioni parlamentari permanenti (10 al senato e 14 alla camera).

Gli altri nomi della Lega sono quelli del presidente della commissione Finanze e Tesoro Massimo Garavaglia, che si è occupato della stessa materia come sottosegretario e vice ministro nel governo giallo-verde Conte uno ed è poi stato ministro del turismo con Draghi, e di Roberto Marti, senatore pugliese che è stato in passato in Forza Italia e poi molto vicino a Raffaele Fitto, ma non ha seguito l’attuale ministro per gli affari europei nel passaggio a Fratelli d’Italia.

Gli altri tre presidenti di commissione conquistati dal partito di Meloni – in totale cinque, contro tre della Lega e due di Forza Italia – sono l’ex pluri ambasciatore (Israele, Onu, Usa) ed ex ministro degli esteri del governo Monti (dal quale si dimise platealmente per dissensi nella gestione del caso dei due marò trattenuti in India) Giuliomaria Terzi di Sant’Agata che va alla guida di Esteri-Difesa. Il senatore Francesco Zaffini che guiderà la nuova commissione dove sono accorpati Affari Sociali, Lavoro e Sanità, quest’ultima è la sua materia e di lui si ricordano le campagne contro «la trappola dei vaccini». Infine il senatore Luca De Carlo, neo presidente della commissione Industria e Turismo: negli ultimi giorni di campagna elettorale aveva promesso che avrebbe ripresentato la sua proposta di legge per dare sepoltura ai feti abortiti.