Josip Stalin aveva una passione maniaca per gli artisti e in specie per gli scrittori, di cui seguiva ossessivamente vite e opere, premiando i più adulatori e castigando crudelmente chiunque non rientrasse nelle sue vedute. Il 26 ottobre del 1932 si presentò di sorpresa a un raduno di scrittori voluto e coordinato da Maksim Gor’kij, autore che identificava come proprio portavoce, araldo della rivoluzione negli anni ultimi dello zarismo. In questo raduno il dittatore comunicò che i facitori di storie avrebbero dovuto assumere un ruolo scientifico, contribuendo alla formazione del nuovo uomo sovietico, e diventando, quindi, Ingegneri di anime: è...