Francia fin de siècle, la villeggiatura tra non più e non ancora
Henri Lebasque, «Una ragazza al mare», 1920 ca.
Alias Domenica

Francia fin de siècle, la villeggiatura tra non più e non ancora

Speciale "Villeggiature d'antan" Non più esclusiva di aristocratici e ricca borghesia, non ancora piacere alla portata delle masse, la vacanza nella Belle Époque: dalla «Scampagnata» di Maupassant agli intrattenimenti licenziosi di Zola, dalla Costa Azzurra di Lorrain alla Normandia di Proust
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 23 agosto 2020
Fra gli attributi che rendono leggendariamente ‘bella’, nelle nostalgiche rievocazioni postume, la Belle Époque, ha un peso non indifferente la pratica, mai prima così diffusa, della villeggiatura: al mare, in montagna, in campagna, nelle stazioni termali. È il momento di massimo fulgore dei Grand Hôtel, dell’eleganza mondana e cosmopolita della loro clientela esclusiva – e di uno stile artistico e architettonico internazionale, l’art nouveau, che sembra sottrarre funzionalità agli oggetti d’uso, per trasformare ogni edificio, anche urbano, in arabesco floreale, in promessa esotica. Ma è anche l’epoca di una prima democratizzazione della vacanza: non più appannaggio esclusivo delle classi aristocratiche...
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