«Ci trovavamo con i travestiti e i problemi affrontati in prigione dagli omosessuali, con le donne in prigione, la cui storia non è la stessa di quella degli uomini in prigione – ricorda Daniel Defert, compagno di Michel Foucault, membro del Groupe d’information sur les prisons (GIP) – Non ricomponevamo tutte queste poste in gioco all’interno delle grandi lotte proletarie, ma incitavamo nuove lotte nella società sull’identità, il genere, la sessualità. Eravamo in tutt’altro registro di lotte». Pochi racconti, come questo pubblicato nel volume a cura di Paolo B. Vernaglione Michel Foucault. Genealogie del presente, manifestolibri, pp.175, euro 18) restituiscono...