Fortuna e sfortuna dei classici nel Novecento: un caso italiano
Una scena dall'"Edipo Re" di Pier Paolo Pasolini
Alias Domenica

Fortuna e sfortuna dei classici nel Novecento: un caso italiano

Versioni d'autore: un libro di saggi a cura di Federico Condello e Andrea Rodighiero, Bononia Press L’«Eneide» di Pasolini e di Zanzotto, i lirici greci di Quasimodo, il Catullo, con svarioni, di Ceronetti. Ma qual è il confine tra licenza stilistica e incompetenza filologica?
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 26 giugno 2016
Se è vero che un poeta fa i conti innanzitutto con la propria contemporaneità, è anche vero che le risorse espressive cui si affida sono spesso cercate nella distanza: di tempo, di spazio, di forme. Il luogo in cui più si esercita e vive creativamente questa tensione dei significanti è la traduzione. Non serve ribadire l’importanza che le traduzioni hanno avuto per la nascita e lo sviluppo di intere letterature e per la maturazione di lingue e culture lungo l’arco della Storia. Del resto, non è l’immagine dell’arco quella che definisce meglio la pratica della traduzione nel tempo: l’arco è...
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