Foreste di voci e di melodie nei luoghi eterni del Buthan
Note sparse Una singolare raccolta "Your face is like the moon, your eyes are stars" curata da Ian Brennan
Note sparse Una singolare raccolta "Your face is like the moon, your eyes are stars" curata da Ian Brennan
Altro passaggio da parte di Ian Brennan nel global south con in mano il necessario per donare la vita eterna a nuove melodie. Le sue registrazioni sul campo riguardano in questa circostanza il Buthan, dove ha fermato nel tempo trentasette incisioni di cui undici sono incluse in questo disco. Assieme alla fotografa Marilena Umuhoza Delli, dopo aver raggiunto Thimphu, la capitale dello stato, hanno inciso in una foresta suoni e voci del collettivo composto da donne e uomini lì presenti. Cantate nella locale lingua choekey, si apprezzano melodie morbide e flessuose che per alcuni brani sono accompagnati da strumenti tradizionali come il drumnyen, un liuto a tre corde raddoppiate, lo yangchen somigliante ad un dulcimer, il chiwang che rammenta il violino a due corde maliano njarka e alcuni flauti. Gli episodi più affascinanti sono Turning Inauspicious Days Good, Even If You Remember the Home You Left, You Must Remember Where You Are e Please Help Me Clear the Obstacles in This Life. Struggente è I Was Unhappy in My Marriage, che evoca un brano analogo della gibutiana Yanna Momina. Menzione a parte per l’evocazione collettiva a voci e battito di mani dal titolo Farewell Song (I Hope We Meet Again).
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