Come Caroline, protagonista del romanzo Monteriano (1905) di Edward Morgan Forster, tutte le volte che vediamo a teatro Lucia di Lammermoor (1835) di Gaetano Donizetti siamo «allietati dall’esistenza della bellezza» e allo stesso tempo, come Emma, protagonista di Madame Bovary (1857) di Flaubert, siamo sgomentati dalla follia amorosa che quel «dramma tragico» mette in scena, perché quel tipo di follia porta sempre con sé l’ombra di un possibile contagio. L’allestimento dell’opera in scena al Teatro alla Scala di Milano fino al 5 maggio, una produzione nuova di zecca, colloca l’azione – ci informa il regista, scenografo e costumista Yannis Kokkos...