Scuola

Firenze antifascista, in piazza contro i rigurgiti razzisti

Firenze antifascista, in piazza contro i rigurgiti razzistiFirenze, alla manifestazione studentesca antifascista dopo i fatti del liceo Michelangelo – Ansa

Sabato esco Una grande manifestazione scuote l’opposizione sociale e sindacale al governo Meloni. Un corteo solidale con la preside Savino attaccata dal ministro Valditara. Si saldano le istanze democratiche con la critica dell’autoritarismo e quella alla «Fortezza Europa»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 4 marzo 2023

«Senza illuderci che questo disgustoso rigurgito passi da sé» ha scritto la preside fiorentina del liceo Da Vinci Annalisa Savino nella lettera agli studenti in cui ha denunciato il pestaggio fascista davanti al liceo Michelangiolo e ha formulato una vibrante critica delle politiche reazionarie, razziste e securitarie egemoni in Italia e nella «Fortezza Europa». Nessuno, tra le cinquantamila persone stimate oggi a Firenze alla manifestazione antifascista per la scuola pubblica e in solidarietà con la dirigente scolastica attaccata dal ministro dell’Istruzione «e del merito» Giuseppe Valditara, si illude che il blocco reazionario e neoliberale «passerà da sé».

IL CORTEO che si snoderà dalle 14 tra Piazza SS. Annunciata e piazza Santa Croce dove parleranno le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) delle scuole fiorentine ha deciso di non restare indifferente davanti alla violenza fascista e ai crimini di sistema che possono provocare anche le stragi dei migranti, come quella vista sulla spiaggia di Cutro, a Crotone. Una sintesi della giornata l’ha fatta ieri Rossano Rossi, segretario della Cgil Toscana: «Il fascismo oggi prende il volto delle organizzazioni di estrema destra che picchiano giovani di sinistra davanti le scuole e assaltano le sedi sindacali», oppure «il volto del razzismo». «Dobbiamo essere partigiani e non indifferenti: Firenze e la Toscana oggi sono il centro dell’Italia democratica e antifascista».

IN POCHI GIORNI la protesta si è accesa e ha acquisito un peso politico non scontato dopo cinque mesi di governo Meloni. La manifestazione evidenzia le crepe prodotte dalle agghiaccianti uscite di alcuni ministri, a cominciare da quello all’Interno Matteo Piantedosi.

QUESTA potrebbe essere una scossa anche per gli studenti e in generale per l’opposizione sociale e sindacale, ancor più di quella politica che si ritroverà riunita nelle strade di Firenze: da Elly Schlein a Giuseppe Conte, da Rifondazione Comunista a Verdi-Sinistra, ci saranno tutti. Tranne Calenda che ha spaccato il «Terzo Polo». Il punto politico è stato ribadito da Maurizio Acerbo e Loredana Fraleone di Rifondazione. La critica antifascista, e la lotta antirazzista, tendono a saldarsi. «Piantedosi come Valditara dovrebbe dimettersi». Sono in molti ad averlo chiesto negli ultimi giorni. Alle dimissioni di Valditara ha alluso il sindaco di Firenze Dario Nardella (Pd) che ha invitato i suoi concittadini a partecipare alla manifestazione.

LA SCUOLA è al centro del conflitto. Episodi diversi come il pestaggio fascista a Firenze il 18 febbraio, o l’irruzione dei poliziotti in borghese nel liceo di Piazza Armerina in provincia di Enna durante un’assemblea informativa sulla liberalizzazione della cannabis mercoledì scorso, spingono a riaffermare un nuovo significato della sua autonomia connessa stavolta alla libertà di autodeterminazione dei docenti e degli studenti. Questa idea scombina il retroterra ideologico di chi sta al governo. Strozzati dai vincoli economici, Meloni & Co. si esercitano più volentieri sul controllo, sulle pedagogie repressive e sull’evocazione della scuola-impresa. Quest’ultima è spesso evocata da Valditara, quando non incespica in uscite disastrose che producono proteste di massa.

LA DIFESA della democrazia offre altri spunti per ragionare sul momento politico. Francesca Sinopoli, Ivana Barbacci e Giuseppe D’Aprile, segretari Flc Cgil, Cisl e Uil della scuola, hanno evidenziato il conflitto etico e politico sulla scelta di un «modello di vita che si contrapponga a quelli improntati a violenza, prepotenza e sopraffazione – dicono – È in questo modo che si pongono le basi per una democrazia fondata sulla civile convivenza. Il ruolo svolto dalla scuola è fondamentale». Un’idea affermata in modo chiaro sui fatti di Firenze anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, di recente, ha preso parola contro le violenze fasciste a Firenze e ha testimoniato un’altra consapevolezza della gravità del momento omaggiando le vittime della strage dell’immigrazione a Cutro.

LA TRASVERSALITÀ sociale della manifestazione di oggi ricorda quella delle piattaforme che si sono organizzate durante altre campagne delle sinistre organizzate da anni. Ci saranno le associazioni come Arci, Anpi , le Acli, i giornalisti della Fnsi, i Cobas scuola, insieme a «Priorità alla scuola» che ha raccolto online oltre 130 mila firme a sostegno della preside Savino. Un segnale dell’indignazione diffusa. Ci saranno gli studenti che hanno manifestato già in questi giorni e quelli del Fridays For Future che ieri hanno sfilato con la rete transfemminista «Non una di meno» in occasione del «Global Strike» per la giustizia climatica. L’otto marzo saranno insieme in tutto il paese per lo sciopero «contro il merito e il patriarcato». Quella in corso è la settimana «eco-trans-femminista».

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