Economia

Firenze, 200 rider assunti e tutelati

Firenze, 200 rider assunti e tutelatiI rider di Runner pizza di Firenze festeggiano l'assunzione

Gig Economy Runner Pizza applicherà loro il contratto nazionale della logistica con tutti i diritti. Basta col cottimo, riconosciuta l'anzianità da co.co.co e stop alla valutazione. La soddisfazione dei sindacati

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 luglio 2019

Circa 200 riders sono stati assunti da Runner Pizza a Firenze. L’accordo sindacale firmato ieri da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti locali prevede che siano riconosciuti dipendenti subordinati come categoria lavorativa “speciale”, date le esigenze particolari, attraverso l’applicazione del contratto nazionale della logistica con ferie, malattia, infortunio. Esclusi esplicitamente meccanismi di “ranking” per valutare i lavoratori. “Un accordo importante – secondo i sindacati – perché coniuga tutele per i lavoratori con particolari esigenze aziendali e perché raggiunto con Runner Pizza, una società che nasce a Firenze circa 25 anni fa, inventando il food delivery italiano come lo conosciamo oggi”. Dopo un lungo confronto, valutate attentamente le pronunce di alcuni tribunali (ad esempio la Corte d’Appello di Torino nella vertenza dei riders contro Foodora), Runner Pizza ha accettato di applicare ai rider il contratto nazionale Trasporti e logistica, ritenendolo confacente alle proprie necessità. Ai rider sarà riconosciuta anche l’anzianità lavorativa svolta come co.co.co/co.co.pro con garanzia di applicazione delle norme previgenti al jobs act; saranno pagati in base al contratto nazionale e non alle consegne.
“Come Filt-Fit-Uiltrasporti ormai da tempo, a livello nazionale, stiamo cercando di dare tutele reali ai al mondo dei riders e siamo convinti che questo accordo possa aiutare ad indicare una via ufficiale di inquadramento del settore, auspicando che ognuno (istituzioni, associazioni datoriali, sindacali e consumatori) lavori affinché tutte le aziende si adeguino alla “legalità”, per creare una situazione di parità di condizioni – aggiungono le sigle -. Non c’è bisogno di inventarsi nulla, le regole e i contratti nazionali esistono già, questo accordo dimostra che con un po’ di sforzo si può uscire da quella spirale che penalizza aziende sane e legali e lavoratori a cui nulla è riconosciuto”.

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