L’ultimo caso di censura di un’opera cinematografica in Italia risale appena al 2012, quando la Commissione di revisione cinematografica ha negato il rilascio del nulla osta per l’horror indipendente Morituris di Raffaele Picchio – «per motivi di offesa al buon costume», e perché «la Commissione ritiene la pellicola un saggio di perversività e sadismo gratuiti» – mentre nel 1998 era stata la volta dello «scandalo» di Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco. Da ieri, annuncia Franceschini, questo non potrà più accadere: è stata «abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva...