Filmmaker, torna il laboratorio per i nuovi talenti
Cinema Dal 25 novembre al 4 dicembre la nuova edzine del festival diventato luogo di riferimento per autori e registi. Film di apertura «Nocturama» di Bertrand Bonello
Cinema Dal 25 novembre al 4 dicembre la nuova edzine del festival diventato luogo di riferimento per autori e registi. Film di apertura «Nocturama» di Bertrand Bonello
L’idea sin dalle origini, negli anni Ottanta, è sempre stata quella del laboratorio, di un festival cioè non pensato come una vetrina ma come un luogo di riferimento per i nuovi talenti cinematografici milanese e italiani. Così nel tempo Filmmaker (a Milano 25 novembre- 4 dicembre) è divenuto l’interlocutore di molti cineasti che vi presentavano i propri film o che trovavano in quella struttura un interlocutore e un supporto – uno tra tutti Michelangelo Frammartino che proprio nel festival milanese ha sviluppato il suo esordio, Il Dono.
Oggi Filmmaker continua il suo lavoro, come dimostra anche l’alto numero di film nel suo concorso per giovani autori italiani, dal titolo emblematico di Prospettive, in cui si trovano esordienti e non – Le porte del Paradiso di Guido Nicolas Zingari, La natura delle cose di Laura Viezzoli, Atlante 1783 di Maria Giovanna Cicciari, I compagni sconosciuti di Lorenzo Apolli per citare alcuni dei titoli presenti – intrecciando a questa esigenza una ricerca a tutto campo sugli immaginari della realtà.
Un gruppo di ragazzi è anche protagonista del film di apertura, Nocturama di Bertrand Bonello, la rabbia giovane contemporanea di frustrazione e desiderio di incendiare tutto. Dieci i titoli del concorso internazionale che attraversano un’idea del documentario non costretta dalla rappresentazione del genere, ma che cerca diverse forme di relazione con le storie e con il mondo.
Il Novecento affiora nel carteggio tra Ingerborg Bachmann e Paul Celan (Troviamo le parole. Lettere 1948-1973, edizioni nottetempo), una lunga corrispondenza emozionante e profondamente intrecciata all’epoca in cui vivono i due scrittori, che la regista austriaca «rilegge» con due attori impegnati in una lettura radiofonica. Le prove, le pause, le sigarette fumate fuori dallo studio, uno sorriso, uno sguardo e piano piano il sentimento dalla pagina scritta fluttua nella vita dei due ragazzi; forse un gioco di recitazione o un istante di innamoramento…
In gara anche The Illinois Parables di Deborah Stratman, un esempio luminoso di «film-saggio» che nella «parabola» di uno stato americano rintraccia una storia più che mai attuale del Paese.
Le Concours di Claire Simon ci porta invece nelle aule della Femis, la prestigiosa scuola di cinema parigina durante gli esami di ammissione.
Nevrosi, dubbi, pensieri dei docenti e degli studenti per quella che diviene una magnifica lezione sul senso dell’insegnamento nel suo rapporto con la creatività. Una «lezione» sul filmare, lo sguardo, il suo rapporto col mondo è anche From the Notebook of … di Robert Beavers, figura carismatica della sperimentazione – che sarà a Milano per parlare del suo lavoro- restaurato dal Filmmuseum di Vienna al centro della sezione Fuori formato.
Fuori concorso , Valeria Bruni Tedeschi che presenterà Une jeune fille de 90 ans, un incontro speciale, quello con Blanche, la «ragazza di 90 anni» che diviene una esplorazione commovente del femminile.
In anteprima italiana anche il nuovo film di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, A propos de nos voyages en Russie, gli appunti per un film in preparazione che narrano un universo, la Russia e le sue avanguardie tra gli anni Venti e Trenta, e aprono agli spettatori il laboratorio poetico dei due artisti.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento