«Che significa, topograficamente, essere morto?», si chiede il protagonista del romanzo Dall’inferno di Giorgio Manganelli, mentre cerca nel paesaggio che gli sta intorno indizi concreti di una sopraggiunta condizione di non-vita. La nebbia, l’assenza di colori e il profilo di cose indefinibili sono i primi segni che il personaggio riconosce in quella misteriosa contrada che, dunque, al pari di molti altri aldilà letterari, si mostra innanzitutto come spazio caliginoso e atto a vanificare ogni umano senso dell’orientamento. Quasi tremila anni prima, servendosi di un rito necromantico, era stato Odisseo ad affacciarsi ancora vivo sul tenebroso regno di Ade e a...