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Figliuolo: «Entro la fine di marzo, in Italia oltre 7 milioni di dosi»

Figliuolo: «Entro la fine di marzo, in Italia oltre 7 milioni di dosi»Roma, lavori per la costruzione del centro vaccini alla stazione Termini; in basso Paolo Francesco Figliuolo – LaPresse

L’incontro con le Regioni Per il generale il problema è il trasporto «nell'ultimo miglio» sul territorio e la gestione dei punti di somministrazione. I presidenti chiedono semplificazione e chiarezza sulle categorie da vaccinare. Il Lazio spinge per lo Sputnik V, ieri meeting allo Spallanzani con il fondo d’investimento russo

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 6 marzo 2021

Il neo commissario all’emergenza Covid Paolo Francesco Figliuolo ieri ha incontrato le Regioni insieme ai ministro Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini e al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio per fare il punto sui vaccini e cercare di imprimere un’accelerazione al piano che intanto ha superato quota 5 milioni di somministrazioni. Al vertice, in cui ha fatto capolino via video l’ex commissario Domenico Arcuri per un breve saluto di commiato, si è parlato della necessità di istituire un fondo di solidarietà per la campagna vaccinale «accantonando l’1-2% da ciascuna consegna per la creazione di riserve da utilizzare con strategia reattiva nelle zone in cui il virus si propaga con maggiore forza e rapidità anche a causa delle varianti», ha spiegato Speranza.

La proposta avanzata dal ministro ha trovato d’accordo Figliuolo: «Se ci sono Regioni che hanno difficoltà dobbiamo intervenire» ha detto il generale ai governatori spiegando che nelle prossime due-tre settimane, entro la fine di marzo, dovrebbero arrivare in Italia oltre 7 milioni di dosi di vaccini, il problema è il trasporto «nell’ultimo miglio» sul territorio e la gestione dei punti di somministrazione.

Per il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini bisogna «creare condizioni di semplificazione e chiarezza sulle categorie da vaccinare, anche in relazione alle modalità che caratterizzano la somministrazione dei diversi vaccini, dal range anagrafico per la somministrazione di alcuni ai tempi differenti fra prima e seconda dose per altri. Quali siano dunque le fasce di popolazione o le categorie da vaccinare prioritariamente è compito dello Stato». Speranza è in attesa che l’Aifa valuti la proposta di estendere l’uso di AstraZeneca anche agli over 65 mentre ancora non c’è chiarezza sulla somministrazione di una sola dose ai soggetti già immunizzati.

Invoca una regia unica per individuare le strutture adatte come gli auditorium, le palestre, i palazzetti dello sport, anche il presidente dell’Anci Antonio Decaro a nome dei sindaci. Più tardi, nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, il presidente della Campania ha comunicato di stare cercando forniture aggiuntive all’estero, «non appena avremo concluso qualche contratto con altri fornitori ve lo faremo sapere».

Le regioni spingono per l’approvazione di altri vaccini, già Bonaccini con l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato hanno fatto il loro endorsement per il russo Sputnik V. Il Lazio si è spinto oltre e chiederà al governo di produrlo nei bioreattori della Regione, ha detto D’Amato che intende prenotarne un milione di dosi quando l’Ema, che ha appena avviato la revisione, avrà dato il suo nullaosta.

Proprio ieri all’ospedale di Roma Spallanzani c’è stato un incontro con il Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologia N. Gamaleya di Mosca cui ha partecipato anche la responsabile Salute del fondo russo di investimenti Rdif e i diplomatici dell’ambasciata russa in Italia. Durante il meeting sono state avanzate ipotesi di collaborazione scientifica che prevedono la condivisione di dati, materiali biologici e tecnologie tra i due Istituti, in particolare, il fondo russo di investimento ha comunicato l’avvenuto trasferimento delle tecnologie in quattro paesi fuori dalla Federazione Russa (India, Cina, Corea del Sud e Brasile) e la disponibilità a seguire un percorso simile anche in Italia. I due Istituti hanno condiviso la necessità di instaurare rapporti stabili di collaborazione scientifica finalizzati allo sviluppo e alla valutazione clinica di nuove strategie vaccinali e terapeutiche. L’intenzione è quella di stilare un protocollo d’intesa.

«Lo Sputnik V è ora il secondo vaccino contro il coronavirus più popolare al mondo in termini di approvazioni normative», scrive il profilo Twitter dello Sputnik V. Secondo la tabella pubblicata, sono infatti 45 i Paesi del mondo ad aver dato luce verde al composto russo (AstraZeneca è in testa con 49 Paesi e Pfizer risulterebbe terzo con 43). L’Unione Europea (dove solo Ungheria e Slovacchia hanno dato il via libera al vaccino russo, mentre l’Austria sta valutando la proposta) in questa classifica, viene considerata come entità singola.

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