Fi e terzopolisti si contendono gli eletti. Calenda annuncia l’arrivo di D’Amato
Il mercato dei moderati Grandi manovre nell’area centrista. L’eurodeputato Castaldo (M5S) smentisce il suo passaggio a Forza Italia
Il mercato dei moderati Grandi manovre nell’area centrista. L’eurodeputato Castaldo (M5S) smentisce il suo passaggio a Forza Italia
Il mercato degli eletti agita la politica estiva. Tutte le forze che ambiscono a occupare il centro dello spazio politico fanno a gara per annunciare nuovi acquisti per dimostrare la loro forza propulsiva. L’intensità dell’opera di scouting è direttamente proporzionale alle difficoltà del momento. È cominciata con il derby terzopolista tra renziani e calendiani, adesso la partita si allarga Forza Italia. Dopo l’addio al fondatore e presidente, i berlusconiani hanno assicurato che presto ci sarebbero state nuove adesioni. Le voci di palazzo hanno fatto cadere il pendolo sull’ex coordinatore di Italia Viva Ettore Rosato, in dissenso dopo che Renzi ha scelto di consegnare il vertice del partito alla capogruppo al Senato Raffaella Paita. Lui nega, ma è sotto gli occhi di tutti la sua sofferenza di fronte agli attuali assetti.
Come ogni campagna acquisti d’estate che si rispetti, non poteva mancare il ballon d’essai. Tra la nottata di venerdì e ieri mattina dalle parti di Forza Italia inizia a circolare una voce che raggiunge anche qualche organo di stampa: il nuovo acquisto della segreteria Tajani sarebbe addirittura l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo, che da portaborse di Paola Taverna è stato proiettato ormai anni fa in Europa (dove è stato anche vicepresidente del parlamento). Castaldo, recitano i rumors, sarebbe in procinto di esaurire il suo secondo mandato a Bruxelles senza alcuna garanzia da Giuseppe Conte di essere ricandidato. Al contrario il leader lavora a un profondo rinnovamento del gruppo agevolandosi della tagliola dei mandati, come avvenuto per il parlamento nazionale. Passa qualche ora ed è lo stesso Castaldo a smentire la notizia: «Tutto inventato», assicura. Con qualche sfumatura polemica verso i suoi: «Sono il responsabile affari esteri ed europei del M5S e, nonostante l’amarezza e il disappunto su diverse questioni, il mio desiderio è di continuare a lavorare per portare avanti le nostre battaglie. Sempre che non ci sia, da parte di qualcuno, la volontà di mettermi alla porta a mia insaputa». Anche da Forza Italia scelgono una formula sibillina: «Con Castaldo non ci sono trattative in corso, ma abbiamo una grande stima di lui» dice il capodelegazione azzurro in Europa Fulvio Martusciello.
Carlo Calenda ha convocato per domani una conferenza stampa sui «nuovi ingressi» in Azione. L’annuncio dovrebbe riguardare l’ex assessore alla sanità e candidato alla presidenza della Regione Lazio Alessio D’Amato, che si era dimesso dall’Assemblea nazionale del Partito democratico, dopo la partecipazione di Elly Schlein alla manifestazione nazionale del M5S in cui l’intervento di Beppe Grillo aveva destato scalpore. L’adesione di D’Amato, dice Osvaldo Napoli che fa parte della segreteria nazionale, «segna la nascita di un nuovo riformismo di impronta liberale, europeista e popolare che il Pd di Schlein non potrà mai interpretare. Per la semplice ragione che una qualsiasi forma di intesa, anche limitata, con il M5S è la negazione in radice di ogni prospettiva riformista». Anche l’interlocuzione con la Cgil di Landini dimostrerebbe che «il Pd è impegnato a definire un’area di sinistra radicale con punte di massimalismo, lontana anni luce dal riformismo di Azione». Parola di un ex parlamentare di Forza Italia, a ulteriore conferma delle porte girevoli dentro l’affollata area centrista.
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