Visioni

Festival Palazzetto Bru Zane, la laguna va a Parigi

Festival Palazzetto Bru Zane, la laguna va a Parigi

Musica Si è conclusa nella capitale francese la sedicesima edizione della manifestazione promossa dall'omonima associazione veneziana

Pubblicato più di un anno faEdizione del 5 luglio 2023

Chiusa la 16 esima edizione del Festival Palazzetto Bru Zane che l’omonima associazione veneziana ha tenuto a Parigi. Il “Palazzetto”, come da tutti viene affettuosamente chiamato, altro non è che il Centre de Musique Romantique Française che, dalla Serenissima, produce
dischi, edita libri, organizza incontri, conferenze, seminari e soprattutto concerti e spettacoli in ogni parte del mondo. Fiore
all’occhiello, quest’anno, di un’intensa programmazione, è stata senza dubbio la miniserie nella Ville Lumière iniziata
appunto 19 luglio con Motets du Second Empire à la Trosième République nel prestigioso modernissimo Auditorium di
Radio France, la sede dell’ORTF sul lungo Senna: per la prima volta in forma di recital è stata presentata la ricca letteratura
di musica sacra, all’epoca suonata nei luoghi di culto e composta espressamente per la locale chiesa cattolica, sempre più
corpo separato da uno Stato laico che, in novant’anni, vede quattro rivoluzioni più o meno vincenti (1789, 1830, 1848,
1870): quindi, i già noti Delibes, Fauré, Gounod, Saint-Saëns e i meno conosciuti Bonis, Chaminade, Chausson, Grandval,
Sohy, scrivono brani ‘moderni’, ovviamente in pieno stile romantico, con una freschezza ancora oggi intatta, anche grazie
alle splendide esecuzioni dei settanta musicisti coinvolti ripartiti fra il Chœur de Radio France diretto da Christophe
Grapperon, i cantanti Cyrille Dubois (tenore), Judith Van Wanroij (soprano), Isabelle Druet (mezzo soprano), Thomas Dolié
(baritono), i solisti Lucile Dollat (organo), Anaïs Gaudemard (arpa), Manin Galy (violino), Victor Julien-Laffrière
(violoncello): applausi a scena aperta e dieci interminabili minuti di ovazioni finali (ripetute nei due successivi
appuntamenti).

LO SCENARIO si è spostato il 20 giugno al Théâtre des Champs-Élysées, uno spazio Art Déco congeniale alla messa in
scena, in forma di oratorio, dell’opera semiseria Fausto (1831) della compositrice Louise Bertin (1805-1877), prima donna
francese a scrivere attentato parigino (con libretto italiano) e a cimentarsi con il mito di Faust, così come in letteratura viene
profetizzato da Goethe, anticipando di ben 27 anni l’assai più celebrato dramma lirico di Charles Gounod; convincenti molti
passi anche grazie all’interpretazione dei Talents Lyriques Choeur de la Radio Flamande, diretti da Christophe Rousset e
con il basso croato Ante Jerkunica (Mefistofele) in bell’evidenza. Il 23 giugno con il titolo Compositrices Romantiques
è stata la volta di una sintesi dell’omonimo sforzo discografico (cofanetto di 8 cd uscito nell’aprile scorso), riguardante
appunto le musiciste francesi da inizio Ottocento agli anni Venti del XX secolo: Farrenc, Danglas, Homés, oltre le citate
Bertin, Bonis, Grandval.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento