Albert Speer, l’architetto del Führer, appare in un piccolo ritratto dall’inquadratura stretta, come fosse la foto segnaletica di un uomo assorto, perduto in un altro universo, indifferente alla realtà del presente. È un’opera minima (per misure) ma grande per la sua sintomaticità, quasi una chiave di volta per entrare nel pensiero dell’artista belga Luc Tuymans (Mortsel, 1958): si intitola Secrets e taglia via dal campo visivo ogni dettaglio che non sia il volto del personaggio dipinto, con il conosciuto effetto flou che fa affondare nelle sabbie mobili la memoria, per poi lasciarla riaffiorare con colpi di luce e spatolate di...