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«Fermate gli abusivi»

«Fermate gli abusivi»

5 Stelle Grillo attacca i deputati: «In 150 non devono stare alla Camera, non fateli entrare». La replica: «Venga lui a fermarci»

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 8 dicembre 2013

«In parlamento siedono 150 abusivi. Questi signori non devono più entrare». Beppe Grillo torna ad aggredire. Dopo l’attacco contro i giornalisti di appena due giorni fa, nel mirino del leader del Movimento 5 stelle finiscono questa volta i deputati eletti grazie al premio di maggioranza previsto dal porcellum e che quindi, a suo modo di vedere, non dovrebbero più sedere a Montecitorio. «Gli abusivi sono di Pd, Sel, Centro democratico e Svp», scrive sul suo blog. «La loro elezione non è mai stata convalidata e, in seguito alla pronuncia della Consulta, che dichiara incostituzionale il premio di maggioranza, non può più esserlo. Devono essere fermati all’ingresso di Montecitorio. Senza di loro il governo di Capitan Findus Letta e di Napolitano non esiste più. Bisogna andare al voto al più presto». Segue la nuova lista di proscrizione con allineati dalla A alla Z i nomi dei 150 deputati. E non solo. Per nove di essi – Roberto Giachetti, Ermete Realacci, Ivan Scalfarotto, Sandro Gozi, Maria Elena Boschi e Giuditta Pini, del Pd, Bruno Tabacci del Cd, Celeste Costantino e Daniele Farina di Sel – pubblica sul sito anche le fotografie, con il solito stile Wanted.
Ancora una volta Grillo torna dunque ad alzare l’asticella dell’intolleranza, esasperando i toni nella convinzione che scatenare la solita bagarre porterà nuovi consensi al suo movimento. Intanto, però, si guarda bene dallo spiegare chi dovrebbe fermare l’ingresso a Montecitorio dei deputati messi all’indice, se i suoi parlamentari – ieri zitti di fronte all’aggressione verbale verso i colleghi deputati – oppure gli attivisti del Movimento. Fatto sta che le sua parole preoccupano sempre più il premier Enrico Letta, convinto di dovere rispondere in maniera forte alla campagna di delegittimazione delle istituzioni – parlamento, governo e presidenza della Repubblica – scatenata dal M5S. Di «squadrismo» parla esplicitamente Roberto Speranza. «Ieri la lista di proscrizione dei giornalisti, oggi quella dei parlamentari. E domani? – chiede il capogruppo del Pd alla Camera – Manganello e olio di ricino per i cittadini che si rifiutano di seguire il suo movimento?».
Non è certo un caso se è a destra che Grillo raccoglie sempre più consensi, e in particolare in Forza Italia. Ieri il Giornale ha riempito un’intera pagina con le fotografie dei deputati «illegittimi» (scelta simile, ma più ridotta, l’ha fatta anche il Fatto). Poche ore, ed ecco che lista e qualche foto fanno la loro apparizione anche sul blog dell’ex comico. Ma è sui contenuti che Berlusconi e Grillo ormai sono sempre più vicini. Entrambi antieuropeisti. Entrambi considerano parlamento e governo delegittimati. Entrambi chiedono di poter andare subito al voto con il Mattarellum. E, infine, entrambi attaccano il capo dello Stato per il quale Grillo chiede da tempo l’impeachment. Una possibilità di fronte alla quale ieri Renato Brunetta ha lasciato intendere di non voler chiudere la porta: «Quando ci sarà l’atto di accusa del Movimento 5 stelle contro il presidente Napolitano, – ha detto il presidente dei deputati di Fi – penso che tutti i colleghi, tutti e mille i parlamentari avranno il dovere di leggerlo, di considerarlo e responsabilmente valutarlo».
Ma intanto è su quel «vanno fermati» riferito a 150 deputati che si concentrano le reazioni. Matteo Renzi ironizza: «Chi glielo dice a Grillo che anche i suoi deputati sono abusivi?», chiede il principale candidato alla segretaria del Pd. Che prosegue: «Ma te lo immagini quante preferenze prende la deputata 5 stelle che crede alla sirene e quello con il microchip in testa?». «L’asse Berlusconi-Grillo non stupisce – dice invece il democratico Andrea Martella – Sono due alleati naturali nella battaglia populista che ah come obiettivo lo sfascio delle istituzionale». Lorenza Bonaccorsi, una delle deputate «incriminate», sfida invece il leader del M5S a farsi avanti: «Grillo vuole sequestrare i deputati e istiga alla violenza nel confronto con il parlamento? Venga lui in persona a bloccare l’ingresso di Montecitorio, dimostri di avere il coraggio di infrangere la legge». Mentre Anna Ascani, altra deputata «da fermare», taglia corto: «Continuerò a entrare in parlamento e a fare il mio lavoro», dice.

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