Visioni

Ferdinando Arnò, il mago dietro le quinte

Ferdinando Arnò, il mago dietro le quinteFerdinando Arnò

Musica Targa Tenco per l'album collettivo The Gathering e una no stop alla Triennale il 18 settembre

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 29 luglio 2022

Uomo dietro le quinte, compositore e produttore, Ferdinando Arnò è uno dei maestri creativi delle musiche per gli spot commerciali. Diplomato in improvvisazione jazz al Berklee College di Boston, ha lavorato per una decina d’anni con Fininvest poi si è messo in proprio a Milano con uno studio tutti bianco iperspaziale e un’etichetta, quiet,please!, lavorando per Barilla, Coca Cola e molti altri facendo incetta di premi internazionali. Tornato nella natìa Puglia, ha radunato un po’ di amici e conoscenti, un formidabile collettivo per The Gathering, disco insolito con canzoni, jingle, solo strumentali, giochetti vocali curiosi. Si è così aggiudicato la Targa Tenco 2022 come miglior «Album collettivo a progetto» e un invito autunnale a Sanremo.
Filo conduttore il batticuore del tamburo primigenio di Alfio Antico che attraversa tutta l’opera (in purezza nelle track Tamburi, Outro e La Maddalena) e si lega di volta in volta a brani sentimentali o marcette bandistiche con musicisti provenienti da tre continenti con la voce superba di Jon Kenzie, busker di Manchester scoperto nella metropolitana londinese o quella della rapper di Brooklyn Dante Lennon o dei Cha Wa, band di nativi americani di New Orleans o i due zimbabwiani, Jospeh Chinouriri , leader della sezione fiati e Daniel Gonora, cantante e chitarrista non vedente.

«LA PELLE CONVERTE le sensazioni, le nostre sensazioni, in emozioni; una reazione naturale, spontanea. La consapevolezza delle emozioni diventa coscienza – confessa Arnò – Ecco, ho voluto ripetere gli stessi passaggi con la pelle dei tamburi di Alfio Antico. Catturare la sua capacità di tradurre il ritmo in gioia, di descrivere il suono del vento e delle onde del nostro mare supportato da artisti provenienti da tre continenti. E questo premio, come un boomerang, mi ha riportato la gioia!».

SCOPRITORE e mentore di Malika Ayane, tante collaborazioni illustri da Joan as a Police Woman a Pharaoh Sanders, Arnò infila un po’ di brani molto gradevoli (Flowers, In Love, Circlin’) e qualche diavoleria tecnosintetica (Cross That Line, Danza, The Gathering ) e persino un brano in napoletano, Preta, scritto con Joe Barbieri e cantato dall’attore Lino Musella, essendo in grado di cucire vestiti musicali adatti ad ogni occasione (aveva utilizzato Lisa Gerrard per lo spot Tim su Gandhi e i Clash per Campari). Ad esempio piazzando una specie di harmonium religioso sotto il canto di Uccio Aloisi in Santu Lazzaru e poi trascolorato in una distesa tecnologica da esplorazione spaziale e accompagnando col tamburo a cornice e i coretti l’improvvisazione di Miriam Makeba in una conferenza stampa, The Click Song, una filastrocca tradizionale di Johannesburg per glorificare il matrimonio delle ragazze.
Un altro riconoscimento arriva dalla sua città d’adozione, The Gathering, andrà in scena in una lunga non stop di 24 ore il prossimo 18 settembre alla Triennale di Milano. Il Palazzo dell’Arte diventerà per un giorno ed una notte «la casa» di Ferdinando Arnò con una scenografia ad hoc realizzata dal paesaggista Marco Bay, una «Open House for Culture» tra musica, natura, profumi, gusto e arte dell’advertising, portando in scena i brani dell’album e altre sue composizioni di periodi precedenti. Al di là della comune doppia partenza, Arnò e Arte sono spesso pericolosamente vicini.

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