Fedez accusa Franceschini di «conflitto d’interessi»
Diritto d'autore Le parole del rapper espresse a margine della conferenza Compose the future a Roma e all'interno della polemica fra Siae e Soundreef. Il ministro annuncia querela: «Sarà la decima volta che tira fuori questa storia assurda, calunniando me e mia moglie. E' la prima volta che lo faccio, ma lui ha mezzi più che sufficienti per risarcire i danni che ci sta creando»
Diritto d'autore Le parole del rapper espresse a margine della conferenza Compose the future a Roma e all'interno della polemica fra Siae e Soundreef. Il ministro annuncia querela: «Sarà la decima volta che tira fuori questa storia assurda, calunniando me e mia moglie. E' la prima volta che lo faccio, ma lui ha mezzi più che sufficienti per risarcire i danni che ci sta creando»
Duro attacco di Fedez nei confronti del ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini, sulla vertenza tra Siae e Soundreef, dopo che il rapper milanese ha deciso di affidare a quest’ultima la gestione dei diritti d’autore dei suoi brani. «Il ministro è in palese conflitto d’interessi con i temi che deve affrontare tra Soundreef e Siae perché sua moglie gestisce gli immobili di Siae», frasi arrivate nel corso della conferenza Compose the future organizzata alla Luiss Enlabs di Roma. «Non è che lo dico io – spiega al moderatore – è un fatto oggettivo, perché se tua moglie gestisce gli immobili e il patrimonio di Siae, è lecito parlare di conflitto di interesse e se l’Europa ti dà una direttiva e tu non la rispetti, ci sono delle domande da porsi ed è legittimo porsele». Immediata la reazione di Franceschini, che annuncia querela nei confronti del rapper: «È la prima volta che lo faccio dopo tanti anni di vita politica». Subito dopo anche la Siae ha annunciato di aver dato mandato ai propri legali di tutelare l’«onorabilità» della società.
È una querelle in corso da mesi quella fra Fedez e la Siae che ha dovuto adeguarsi alla direttiva Barnier (del febbraio 2014) che impone la fine dei monopoli nazionali sui copyright dei musicisti. Fedez dal gennaio scorso ha infatti deciso di passare alla londinese Soundreef, insieme ad altri artisti come Gigi D’Alessio, Rovazzi e Noyz Narcos, e già allora in un’intervista a la Repubblica ha polemizzato con il ministro. Polemica che si inserisce in un contesto che ha visto lo scorso aprile il fondatore di Soundreef Davide d’Atri far partire, a colpi di esposti all’Antitrust, un’indagine su Siae e Assomusica (l’organo che controlla la musica live) per «abuso di posizione dominante». Gli autori dovrebbero poter scegliere liberamente a chi affidare la gestione delle royalty ma lo stesso Fedez ha fatto sapere che, per il suo tour, 9 date su 20 sono finite nelle casse di Siae.
Filippo Sugar, presidente di Siae, tramite il sito Rockol ha dichiarato che se Fedez non riscuote direttamente i suoi diritti è perché le sue canzoni sono scritte a più mani, quindi Siae deve tutelare anche gli altri. Inoltre, secondo Sugar, i tempi biblici (due anni) di ripartizione dei compensi sono stati, dopo la Barnier che ne regola la tempistica, ridotti a 6 mesi, massimo un anno. Sugar ha sottolineato più volte come Siae sia un’associazione in cui chiunque ha i medesimi diritti e che, proprio per questo, è capace di vincere battaglie importanti per gli artisti.
D’Atri a margine dell’incontro ideato con l’intento di proporre la creazione di tutela per le start up presso il Mise, per consentire ai giovani imprenditori di interagire con lo Stato e le istituzioni in maniera trasparente, ha detto che: «Il monopolio esiste ancora ed è più aggressivo di prima». Sempre secondo D’Atri, Soundreef (un portfolio di 25 mila autori di cui 8 mila italiani), ha ricevuto proposte da Paesi che: «ci hanno chiesto addirittura di sostituire la collecting nazionale».
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