Ancora un clamoroso scandalo per l’industria automobilistica tedesca. Cinque anni dopo il “Dieselgate” emerge il nuovo trucco made in Germany sulle emissioni di gas nocivi: questa volta non si tratta di centraline con il software manomesso ma del patto illegale fra i tre maggiori costruttori nazionali per limitare la concorrenza nella tecnologia di pulizia dei motori. LO HA STABILITO IERI la Commissione Ue condannando Volkswagen, Bmw e Daimler a una maxi-multa di 875,2 milioni di euro per violazione della normativa europea antitrust. La sanzione più elevata, pari a 502,4 milioni, è a carico del colosso di Wolfsburg coinvolto con i...