«Negli scorsi anni Fca ha dovuto fare i conti con un sistema di relazioni industriali stagnante basato su sterili contrapposizioni tra capitale e lavoro. Quei giorni sono finalmente finiti». Con queste parole l’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne ieri ha presentato a Torino il nuovo sistema retributivo dei lavoratori del gruppo automobilistico, definito dalla stessa azienda «partecipazione dei dipendenti ai risultati». Una “rivoluzione” che secondo molti vorrebbe suonare come un de profundis della contrapposizione messa in campo dalla Fiom e da Maurizio Landini. I sindacati del sì, infatti, Fim, Uilm e Fismic, hanno subito elogiato la svolta.
E a questo punto si attende un commento di Matteo Renzi, che in passato si è detto «gasatissimo» delle performance di Marchionne, ha sempre elogiato il manager e potrebbe utilizzare questa novità in chiave anti-Landini.
Una “svolta”, quela di Fca, che si accompagna a un’altra svolta: ieri si è svolta la prima assemblea degli azionisti ad Amsterdam, accompagnata dalle parole entusiastiche del presidente John Elkann: «Oggi è un giorno speciale – ha detto il giovane discendente degli Agnelli – Per la prima volta nella loro storia, Fiat e Chrysler tengono l’assemblea in un luogo diverso dagli Usa e dall’Italia. Non è un dettaglio di poca importanza, è il segno che con Fca tutto è cambiato, per sempre».
L’operazione avrà un costo per Fca di oltre 600 milioni di euro in 4 anni. «Con il nuovo sistema retributivo, in 4 anni un operaio specializzato guadagnerà tra i 7 e i 10.700 euro», spiega l’azienda.
I sindacati del sì, alla vigilia della ripresa del confronto per il contratto di gruppo, apprezzano e parlano di «nuova fase». Per la segretaria Cisl Annamaria Furlan la Fca deve diventare un «modello».
Il nuovo sistema retributivo prevede due elementi addizionali al salario base, spiega la Fca in una nota. «Il primo è un Bonus annuale che sarà calcolato sui risultati di efficienza produttiva dei rispettivi stabilimenti di appartenenza parametrati sul livello raggiunto nell’ambito del WCM (World Class Manufacturing). Questo compenso, pagabile agli inizi dell’anno seguente all’anno di esercizio, avrà un valore medio del 5% del salario base, e, in casi di over performance, potrà arrivare ad un massimo del 7,2%».
«Il secondo elemento variabile – dice ancora la Fca – è collegato al raggiungimento dei risultati economici per l’area EMEA, inclusi i marchi premium Alfa Romeo e Maserati, contenuti nel piano strategico 2015-18. Il compenso totale per il periodo quadriennale è pari al 12% del salario base che potrà arrivare, in casi di over performance, al 20%. Considerando la lunghezza temporale del piano, una parte del Bonus (pari al 6% del salario base) verrà pagata trimestralmente a partire già dal 2015. Agli inizi del 2019, una volta verificati i risultati, i lavoratori riceveranno il resto del Bonus che, ai massimi valori del piano, potrà quindi arrivare al 14% del salario base».
«Per un dipendente di livello contrattuale medio, ad esempio un operaio specializzato – calcola infine Fca – in caso di risultati conformi agli obiettivi, l’erogazione attesa ammonta a 1.400 euro annui per gli anni 2015, 2016 e 2017 e cresce fino a 2.800 euro nel 2018. In caso di risultato superiore alle attese, queste due erogazioni possono raggiungere rispettivamente1.900 euro annui nell’arco 2015-2017 e 5.000 euro nel 2018. Il sistema prevede, infine, in caso di mancato raggiungimento di ogni obiettivo, un’erogazione minima di 330 euro all’anno. In caso di raggiungimento dei risultati attesi si arriverà a un totale di 7 mila euro in 4 anni, che diventeranno 10.700 in caso di performance superiori».