Fattori e Nugnes «Solo in pochi tra gli espulsi staranno a sinistra»
Stelle filanti Parlano le senatrici ex M5S
Stelle filanti Parlano le senatrici ex M5S
Con un intervento «congiunto» al senato, mercoledì scorso, le senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes hanno annunciato il loro voto contrario al governo Draghi, palesando una corrente piccola ma significativa di elette nel Movimento 5 Stelle che si sono schierate a sinistra dell’arco parlamentare. Le interpelliamo per capire quanti degli attuali dissidenti possano seguire la strada che hanno aperto.
Sono entrambe fuoriuscite da tempi non sospetti dal M5S. Nugnes ha abbandonato il gruppo nel giugno del 2019, quando ancora non si era rotta l’alleanza del M5S con la Lega. Fattori se n’è andata nel novembre successivo, quando era da mesi sotto procedimento disciplinare per espresso critiche a provvedimenti come i decreti sicurezza. Entrambe si sono collocate a sinistra del Pd ed entrambe adesso condividono la linea dell’opposizione scelta a maggioranza dall’assemblea di Sinistra italiana.
«Questo è un governo di tutti insieme appassionatamente – ha scandito Fattori nel corso del dibattito – senza una visione e senza un’opposizione. Quindi nel rispetto dei cittadini che rappresentiamo e in nome della collega Nugnes e della sinistra italiana, annunciamo la nascita di un’opposizione responsabile».
Quando le chiediamo se si aspettava che il M5S sarebbe arrivato ad appoggiare un governo del genere Fattori dice: «La classe dirigente del M5S ha sempre avuto atteggiamenti di questo tipo, hanno dimostrato di essere pronti a tutto». «Il M5S ha dimostrato di essere malleabile adattabile fluido – aggiunge Nugnes – Sono passati dal criticare il consociativismo tra destra a sinistra, che era all’origine del ‘Noi non siamo né di destra né di sinistra’, a Beppe Grillo che ha detto ‘Siamo sia di destra che di sinistra’. Il camaleontismo giustifica qualunque scelta pur di mantenersi al potere. Di Maio lo ha detto chiaramente: vogliamo essere ago della bilancia, dunque punta a una forza neanche troppo grande ma determinante».
Fattori si dice sorpresa della misura del dissenso, credeva venisse recuperato dai vertici come è successo altre volte. «Non mi aspettavo fossero tanti – spiega – Probabilmente ha contato che Davide Casaleggio ha fornito una sponda assieme ad Alessandro Di Battista». Secondo Paola Nugnes siamo di fronte a defezioni fisiologiche: «Stanno sfrondando – dice – Hanno raccolto gente di ogni orientamento politico adoperando slogan aperti che non venivano chiusi concettualmente ma si affidavano all’interpretazione di ognuno. Questo è il motivo per cui i voti arrivavano da ogni parte».
Questa composizione si riproduce nel gruppo degli espulsi. «Anche i dissidenti sono di diversi tipi – sostiene Nugnes – c’è chi soffre di nuovo l’abbraccio alla destra e soprattutto a Forza Italia. Ma ci sono anche i sovranisti, che vedono in Draghi l’irreversibilità dell’Europa. Penso che Alessandro Di Battista sia tra questi ultimi. Ma ci sono anche quelli che si riconoscono in valori di sinistra, mi pare difficile che riescano a stare insieme agli atri. Vedremo». «Sì – le fa eco Fattori – Il gruppo che esce adesso ha storie diverse. Penso anche che questa maggioranza dimostri che è difficile rivendicare l’esistenza di una sinistra in parlamento, come si fa a dire che chi vota per Draghi è di sinistra. Ed è chiaro che senza territori, lavoratori e associazioni non si crea uno spazio a sinistra. Questa è la nostra prospettiva».
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