Visioni

Fassbinder restaurato «evento speciale» alla Berlinale

Fassbinder restaurato «evento speciale» alla Berlinaleuna scena da Acht Stunden Sind kein Tag

Cinema Svelato parte del cartellone del festival (9-19 febbraio) dove troviamo l'opera del regista scomparso «Acht Stunden sind kein Tag» (Otto ore non fanno un giorno), che la tv tedesca cominciò a trasmettere nel 1972

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 16 dicembre 2016

Era l’ottobre del 1972 quando la televisione tedesca ha cominciato a trasmettere Acht Stunden sind kein Tag (Otto ore non fanno un giorno) la storia di un gruppo di operai firmata da Rainer Werner Fassbinder. L’idea era appunto quella di realizzare una serie «working class» che però il regista di Querelle trasforma nell’occasione per polverizzare lo stereotipo diffuso della rappresentazione operaia.

Sarà per questo che degli otto episodi previsti nel progetto iniziale ne sono stati mandati in onda (e realizzati) soltanto cinque, il responsabile della rete televisiva che li aveva commissionati, la WDR, decise infatti di sospenderla perché «non abbastanza realista». «Ciò che distingue i miei personaggi dall’immagine dei lavoratori venduta in tv è che nessuno di loro è stato ancora distrutto» dirà Fassbinder.

Girata in 105 giorni, in diversi posti tra cui Wuppertal, la serie nella versione restaurata sarà presentata tra gli eventi speciali della prossima Berlinale che ieri ha cominciato a svelare qualcuno dei titoli dell’edizione 2017 (9 -19 febbraio). In gara troviamo (gradita sorpresa) il ritorno dietro alla macchina da presa di Teresa Villaverde la regista portoghese tra le protagoniste delle nuove generazioni lusitane degli anni Novanta. Colo, il titolo del suo nuovo film, racconta – secondo le parole della regista – l’Europa e la realtà di oggi attraverso l’esperienza di una famiglia portoghese sconvolta dalla disoccupazione. Il nostro tempo ma nel paesaggio della Gran Bretagna è al centro anche di The Party il nuovo film della regista inglese Sally Potter. In corsa per l’Orso d’oro ci sono anche Agnieszka Holland  con Pokot e Aki Kaurismaski con The Other Side of Hope, le vicende stralunate e unite dal caso di un rifugiato siriano e di un tipo con la passione per il gioco d’azzardo che decide, grazie a una grossa vincita, di aprire un ristorante…

Tra gli altri titoli per la competizione On Body and Soul di Ildiko Enyedi, Ana, mon amour di Peter Netzer, Beuys, documentario di Andres Veiel, The Dinner di Oren Moverman , Félicité di  Alain Gomis, mentre nella Berlinale Special troviamo La Reina de España di Fernando Trueba e Le jeune Karl Marx di  Raoul Peck .

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