L’inizio, un bambino inseguito dai lupi di notte, nella neve, come una concitata fiaba di paura, è il punch emozionale, perfetto, per entrare nel mondo della Stanza delle meraviglie. Un mix di dolore, terrore, senso di abbandono e isolamento che ricorda non poco l’inizio di un altro film sulla solitudine, la proiezione fantastica e il rollercoaster emozionale dell’infanzia, Nel paese delle creature selvagge. Come l’adattamento di Spike Jonze da Maurice Sendak, anche il nuovo lavoro di Todd Haynes è tratto da un libro per ragazzi, l’omonima graphic novel di Brian Selznick, autore di The Invention of Hugo Cabret. Per il...