A COME ASSENZA Vent’anni senza Fabrizio De André. Può essere assenza anche la museificazione e santificazione del personaggio, o, opposto snobistico, sparare sul cantautore, cercando di evidenziare quei difetti che lui era il primo a riconoscersi. Resta l’assenza. Il giorno del funerale genovese di De André, sulla piazza di Carignano, all’uscita della bara un gabbiano ha stretto un largo, vaporoso cerchio di volo sui presenti. Poi è volato via. L’Assenza se l’era scritta e prevista anche da solo, in Anime salve, altra «A»: «Mi sono visto di spalle che partivo». Poi c’è la A di anarchia, anzi, Signorina Anarchia, praticata...