Visioni

Fa’afafine, il terzo sesso che non piace agli adulti

Fa’afafine, il terzo sesso che non piace agli adultiUn'immagine dello spettacolo Fa'afafine

Eventi Giovedì 16 marzo va in scena a Genova lo spettacolo che affronta il tema dell'identità sessuale di un bambino, oggetto di tentativi di censura in queste settimane. Proprio per protestare contro le pressioni, alcune associazioni genovesi offrono una replica gratuita

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 14 marzo 2017

Si intitola Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro, lo spettacolo che i Giardini Luzzati – Spazio Comune e Teatro della Tosse, isieme ai Teatri, Festival e Associazioni genovesi – diventando piazza dei diritti – mettono in scena a Genova in Sala Trionfo (ore 18.30) giovedì 16 marzo, una replica gratuita di Fa’afafine è uno spettacolo che è diventato un piccolo caso: coproduzione Css teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia con il teatro Biondo Palermo, racconta di un bimbo che vorrebbe essere una persona (Fa’afafine, nella lingua di Samoa) che non ama identificarsi in un sesso o nell’alto. Un terzo sesso in cui la società non impone una scelta.

Lo spettacolo vincitore di molti premi, Eolo Award 2016, Scenario Infanzia 2014, con il patrocinio di Amnesty International Italia, non piace a molti e  ha subito in questi mesi tentativi di censura in molte città contro la raccolta di firme che vorrebbe l’impedimento formale da parte del Ministero dell’istruzione alla partecipazione nelle scuole.

“Ciò che sta accadendo – spiegano gli organizzatori – è molto grave e con questa iniziativa vogliamo dare un segno di tangibile protesta contro il tentativo di censura in atto programmando a Genova una replica gratuita e per tutti, a ideale “compensazione” delle date annullate o osteggiate, in tante città italiane e a sostegno dell’attività di chi produce e cura la diffusione di teatro e cultura e deve poter continuare a farlo nella massima libertà. Insieme alla libertà di espressione vogliamo porre l’accento sull’importanza delle opportunità educative, sulla responsabilità degli adulti verso i più giovani nella tutela di spazi di ascolto ed elaborazione critica di tematiche attuali, diffuse e delicate che si tenta insensatamente di rimuovere, che diventano oggetto di banalizzazione e strumentalizzazione, o peggio, movente di azioni di violenza e intolleranza. Cittadini, genitori, insegnanti, educatori, politici, sono tutti invitati a sentirsi attivamente membri di una Comunità Educativa indispensabile per una crescita collettiva consapevole”. 

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento