Visioni

«Fa la cosa giusta», la scommessa di un consumo critico

«Fa la cosa giusta», la scommessa di un consumo criticolaboratorio Orti – foto Alessia Gatta

SanaMente Non poteva che partire da Milano il cammino della rubrica durante i mesi dell’Expo 2015. Seguiremo la ciclopica kermesse con sguardo attento; racconteremo cosa succede dentro e intorno ai padiglioni; ci occuperemo delle decine di manifestazioni italiane collegate a Expo dalla presenza del marchio o dalla comunione di intenti

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 11 marzo 2015

Non poteva che partire da Milano il cammino di SanaMente durante i mesi dell’Expo 2015. Seguiremo la ciclopica kermesse con sguardo attento; racconteremo cosa succede dentro e intorno ai padiglioni; ci occuperemo delle decine di manifestazioni italiane collegate a Expo dalla presenza del marchio o dalla comunione di intenti; proveremo a interpretare le declinazioni della parola cibo nelle tante regioni del mondo. Avremo, poi, un occhio di riguardo per chi i discorsi di Expo li fa da sempre, con pochi quattrini e molta buona volontà, riuscendo a conquistarsi la stima e l’affetto del pubblico. È il caso di «Fa la cosa giusta», fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, al traguardo dell’edizione numero dodici. Ragguagli pratici, cui segue il racconto dei tre giorni dal 13 al 15 di marzo: «Fa la cosa giusta» si svolge alla Fiera di Milano, viale Scarampo, Gate 8, fermata Lotto Fiera della M1. Informazioni sul sito falacosagiusta.org, ingresso gratuito per chi ha meno di quattordici anni.

Come è ormai consuetudine, nei 29mila metri quadri occupati da oltre settecento espositori, i quartieri, le piazze, le vie della piccola città provvisoria ospiteranno botteghe, laboratori, stand, aree verdi, ristoranti, incontri e spettacoli. Le tematiche spazieranno dal biologico al chilometro zero, dall’abitare green al vestire seguendo i canoni della moda etica, dalla mobilità a basso impatto ai giochi per i bambini, dal commercio equo e solidale ai progetti associativi e cooperativi no profit. Il settore della sharing economy (il nostro idioma la traduce in economia condivisa), spiega le varie possibilità di scambiare e, appunto, condividere, servizi, beni, oggetti nei settori del cohousing, del bike e car sharing, dell’alimentazione.

Senza dimenticare i Gruppi di Acquisto, realtà che si sta affermando anche da noi, e la lotta agli sprechi di vario genere. Utile e divertente l’area del baratto, dove passeranno da una mano all’altra oggetti ritenuti ingombranti o caduti in disuso. Da non confondere con l’autarchia è l’autoproduzione di cosmetici femminili e maschili, dentifricio in polvere, repellenti per insetti, benefiche alchimie naturali come il siero di kefir. I bambini, dal canto loro, si cimenteranno con le tecniche casearie e l’arte della pasta fresca; mentre, sulla pista ciclabile, faranno tesoro delle regole e dei comportamenti da rispettare in sella a una bici. Di ampio respiro la sezione dedicata al welfare territoriale, servizi e idee rivolti alle comunità dei singoli territori.

La Cittadella della Pace sarà luogo di mostre, confronti, approfondimenti sulle guerre in corso, sul superamento dei confini, sulle soluzioni possibili per arrivare alla pace. Utopia? Forse. Ma discuterne fa comunque bene. Gli incontri vedranno scrittori, trekker, architetti, giornalisti parlare di psicogeografia, percorsi urbani nascosti, nuove culture nelle città. Segnando sul calendario i tre giorni di «Fa la cosa giusta», farete la cosa giusta anche voi.

ldelsette@yahoo.it

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