Dopo una settimana di alta attenzione, è opportuno fermarsi per analizzare la situazione dell”affare F-35″, alla luce delle dinamiche politiche generate dalla respinta mozione “No caccia” presentata da Sel e M5S (più qualche parlamentare Pd e di Scelta Civica) e dei risultati concreti derivanti dalla mozione della maggioranza approvata. Per prima cosa, non è stato un “giorno del giudizio” inappellabile che ha segnato per sempre il programma di acquisto del progetto militare più costoso della nostra storia. Sia per la natura politica dell’atto “mozione”, sia per le caratteristiche della partecipazione italiana al progetto Joint Strike Fighter che, in questa fase,...