Lavoro

Ex Ilva, rabbia operaia contro il prestito-ponte

Ex Ilva, rabbia operaia contro il prestito-ponteUno sciopero dei lavoratori ex Ilva a Taranto

Crisi Senza Fine «Presi in giro». Colpito un dirigente Usb. Fiom e Uilm: presidio il 28 e il 13 gennaio sciopero e manifestazione sotto palazzo Chigi, il governo accetta i ricatti di Arcelor

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 24 dicembre 2022

Lancio di fumogeni, urla, scontri con i vigilanti, la calca, un dirigente sindacale, Francesco Rizzo dell’Usb, che nel parapiglia urta contro il cancello e cade per terra perdendo conoscenza. L’arrivo dell’ambulanza, la rabbia di lavoratori e delegati sindacali che escono dallo stabilimento e occupano la statale Appia sdraiandosi per terra e paralizzando il traffico.

Si sono vissuti momenti di altissima tensione dopo il consiglio di fabbrica dello stabilimento tarantino di Acciaierie d’Italia convocato da Fiom, Uilm e Usb per fare il punto sulla vertenza dell’acciaieria. Nelle stesse ore era in programma l’ennesimo aggiornamento dell’assemblea dei soci che si è concluso ancora una volta con un nulla di fatto. Il nuovo appuntamento adesso è fissato per il 29 dicembre, in quanto l’accordo sull’assetto societario ancora non c’è. Il partner privato ArcerlorMittal, che detiene il 62% delle quote, e il socio pubblico Invitalia, al 38%, attendono le decisioni del governo, ma la situazione resta complicata. Fonti vicine al dossier ipotizzano che il Consiglio dei ministri possa varare un provvedimento, probabilmente un decreto, prevedendo un prestito ponte di 650-680 milioni di euro che consenta all’azienda di far fronte alla crisi di liquidità e ridurre la sua pesante esposizione debitoria verso i principali fornitori, mantenendo però la data di maggio 2024 per il passaggio in maggioranza dello Stato.

I sindacati, stanchi dei ritardi nella nazionalizzazione, parlano apertamente di «grave atto di irresponsabilità del governo» che «cede ai ricatti» dell’ad Lucia Morselli, considerando la gestione di ArcelorMittal, la cui gestione viene definita «fallimentare». Fiom, Uilm e Usb hanno deciso per il 28 dicembre una mobilitazione davanti alla sede della provincia con gli enti locali, a cui chiederanno di unirsi alla mobilitazione decisa per il 13 gennaio con sciopero e manifestazione dei lavoratori dello stabilimento di Taranto (diretti, indotto e di Ilva in amministrazione straordinaria) sotto Palazzo Chigi.

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