«Ex Ilva, no al nuovo piano del governo, vale quello del 2018»
La sede di Acciaierie d'Italia a Taranto – Foto Ansa
Lavoro

«Ex Ilva, no al nuovo piano del governo, vale quello del 2018»

Acciaierie d'Italia Governo e commissari promettono forni elettrici e prestito ponte ma i sindacati chiedono risorse subito. De Palma: non si fanno le nozze con i fichi secchi
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 30 aprile 2024

Incontro a palazzo Chigi fra i commissari di Acciaierie d’Italia, il governo e i sindacati. Urso, Giorgetti, Calderone e Mantovano hanno appoggiato il nuovo piano industriale che prevede nel 2027 due forni elettrici per 4 milioni di tonnellate di acciaio all’anno a Taranto.

Nell’immediato, ci sarà anche un’altra possibilità di ulteriori 150 milioni oltre ai 320 milioni del prestito ponte, in attesa però del via libera Ue.

Molto critici i sindacati: «Non siamo più disponibili a discutere di piani di lungo periodo, noi abbiamo un piano che deve essere applicato ed è quello del 2018 e per poterlo realizzare servono le risorse che sono in ritardo e non bastano: le nozze coi fichi secchi non si fanno», dichiara Michele De Palma (Fiom).

«Nessuna condivisione del piano, data la genericità dei loro approfondimenti, ci siamo limitati a dire che non condividiamo nè il metodo nè la sostanza», commenta Rocco Palombella (Uilm).

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento