Eurozona, la crisi spinge la Bce a un nuovo taglio dei tassi di interesse
La scelta Le conseguenze delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea sono state descritte dalla presidente Lagarde: crisi della manifattura, delle esportazioni, degli investimenti e del mancato consumo delle famiglie. In compenso sono aumentati i profitti. Ora è iniziata la discesa dei tassi, avverrà in base ai dati dell'inflazione che è già al di sotto del 2%. Per i salari in Italia non cambia molto: resteranno bassi
La scelta Le conseguenze delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea sono state descritte dalla presidente Lagarde: crisi della manifattura, delle esportazioni, degli investimenti e del mancato consumo delle famiglie. In compenso sono aumentati i profitti. Ora è iniziata la discesa dei tassi, avverrà in base ai dati dell'inflazione che è già al di sotto del 2%. Per i salari in Italia non cambia molto: resteranno bassi
Il peggioramento dell’economia causato dall’aumento dei tassi di interesse, e la veloce riduzione dell’inflazione nell’Eurozona (1,7%), hanno spinto ieri la Banca Centrale Europea (Bce) a tagliarli di 25 punti base. Si tratta del terzo taglio negli ultimi quattro mesi. I tassi sono stati portati ora al 3,25 per cento.
In una conferenza stampa a Lubiana in Slovenia ieri la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che «le attività economiche sono risultate più lente del previsto durante gli ultimi mesi e la crescita dovrebbe rimanere bassa». E ha aggiunto: «La produzione industriale è stata volatile in estate e i sondaggi indicano una continua debolezza della manifattura. Anche i dati dei servizi mostrano una crescita più lenta. Gli investimenti sono lenti e le esportazioni sono più deboli. I redditi sono saliti ma le famiglie hanno consumato bene, col tasso di risparmio che sale oltre il 14%».
Avere mantenuto così a lungo alti i tassi, nonostante il calo dell’inflazione, ha prodotto gli effetti descritti da Lagarde. La scelta della Bce, analoga a quella della Federal Reserve americana che affronta tutt’altro contesto economico, è stata una concausa della crisi della manifattura, delle esportazioni, degli investimenti e del mancato consumo delle famiglie. L’Eurozona volge al peggio con Germania e Francia in crisi. In Italia l’austerità di Meloni deprimerà l’economia.
Decisivo per comprendere il significato di questa politica è stato quanto Lagarde ha detto sull’andamento dei salari: «I salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto – ha detto – Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione». Significa: i profitti sono talmente alti che possono attenuare l’aumento dei salari. In Italia questo è clamoroso. La Bce potrebbe tagliare ancora i tassi, alleviando la situazione dei salari che però non cresceranno.
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