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Eurostop: «Sul corteo di sabato creato ad arte un clima di paura»

Eurostop: «Sul corteo di sabato creato ad arte un clima di paura»Roma, piazza Montecitorio, presentazione della manifestazione "Eurostop" – Patrizia Cortellessa

Sabato 25 a Roma La denuncia degli organizzatori della manifestazione di sabato da Porta San Paolo a Bocca della Verità. «Timori di infiltrazioni di violenti non ne abbiamo, abbiamo chiamato a manifestare la nostra gente, ma a una grande manifestazione viene chiunque»

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 24 marzo 2017

Mancano 24 ore alle contro-manifestazioni del sessantennale del Trattato di Roma e il governo della paura gira a pieno regime nella Capitale. Tra i quattro cortei, e due presidi, il dispositivo mediatico-sicuritario si è concentrato su quello del pomeriggio che partirà alle 14 da piazzale Ostiense e terminerà a Bocca della Verità, passando per Testaccio. Si chiama «Eurostop», dal nome della piattaforma sociale che propone un’uscita «da sinistra» dall’Euro, dall’Unione Europea e dalla Nato per costruire una «prospettiva democratica che non sia però xenofoba e nazionalista».

Già ottenere il percorso in un quartiere della città è stato un’impresa. Inizialmente la conclusione del corteo era prevista dalle parti di Villa Borghese, i promotori hanno rifiutato: «Non vogliamo andar per prati». Il passaggio da Testaccio è stato ottenuto dopo una lunga trattativa con la questura. L’allarme rosso è scattato sugli «scontri», forse i più anticipati nella storia recente. Il proliferare di indiscrezioni non verificabili rischia di trasformare il senso del corteo, che i promotori vogliono «pacifico» e «di popolo», in un percorso di guerra presidiato da un esercito di polizia e carabinieri con mezzi pesanti anti-sommossa e idranti. In questa cornice nascono ipotesi e allusioni di ogni tipo, popolate da «black bloc» e «ultras» associati in maniera iperbolica a un attentato jihadista contro i capi di stato europei riuniti in Campidoglio.
Questo miscuglio inverosimile di elementi eterogenei rischia di cancellare le differenze politiche tra i cortei di domani. Tra la «destra sovranista» (partenza alle 15 da Santa Maria Maggiore), gli «europeisti critici» della «Nostra Europa» (partenza alle 11 da piazza Vittorio), i federalisti (dalle 11 a Bocca della Verità) e il «No sociale alle banche, ai padroni e alle guerre» di Eurostop le differenze sono profonde e, nel caso delle destre, importanti. La polemica non manca, a sinistra, soprattutto da parte di chi ritiene «irriformabile» l’Ue. Nello scenario che si sta apparecchiando, quello della sovraesposizione degli «scontri», tutti i contenuti, più o meno discutibili, dei cortei e dell’intera giornata, rischiano di essere ridotti a un omogeneizzato pronto per i Tg della prima serata.

Gli organizzatori sono consapevoli di questa sceneggiatura che sembra già scritta: «Lo faranno prima, durante e dopo la manifestazione del 25» sostengono. E per questo denunciano l’occultamento delle ragioni del corteo «Eurostop» e l’esaltazione della tensione sull’ordine pubblico. «Timori di infiltrazioni di violenti non ne abbiamo, abbiamo chiamato a manifestare la nostra gente, ma a una grande manifestazione viene chiunque – precisa Guido Lutrario dell’esecutivo del sindacato di base Usb – Ogni volta che c’è un corteo importante viene riprodotto il tema del terrore per scoraggiare la partecipazione e oscurare i contenuti. Siamo abbastanza sereni, questo clima di paura è creato ad arte, porteremo a termine la manifestazione per dimostrare che esiste una sinistra che vuole rompere la gabbia dell’Ue». «È in corso una campagna di intimidazione che noi respingiamo – sostiene Giorgio Cremaschi tra i promotori di Eurostop – Abbiamo chiesto di passare dal centro di Testaccio perché vogliamo avere un contatto con le persone. Vogliamo essere una forza popolare. Per noi è l’inizio di un percorso che proseguirà in futuro».

Eurostop ha fatto un appello agli abitanti di Testaccio: «Solo degli idioti potrebbero pensare di creare problemi in un quartiere che ha una storia importante nella resistenza anti-fascista. I veri black block sono i governi e i burocrati dell’Ue che hanno già devastato Grecia, la Spagna, il Portogallo e l’Italia». Per rasserenare gli animi ieri in questura a Roma c’è stato un incontro tra Eurostop, le associazioni dei cittadini e la presidente del primo municipio Sabrina Alfonsi. Il percorso della manifestazione aveva causato malumori tra i commercianti e nel Pd, ma è stato mantenuto. Gli organizzatori hanno assicurato lo svolgimento pacifico del corteo nel quartiere.

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