Europa

Europarlamento: malumori Pd sul matrimonio gay

Voto a Strasburgo Risoluzioni non legislative questa settimana sul matrimonio omosessuale e il diritto all'aborto: nel gruppo S&D, il Pd si divide. Nella Ue, le unioni tra persone dello stesso sesso sono legali in 11 paesi. Il diritto all'aborto non esiste solo a Cipro e Malta, mentre Irlanda e Polonia impongono restrizioni

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 13 marzo 2015
A.M.M.PARIGI

I 28 paesi dell’Unione europea non sono soltanto divisi dall’economia, ma anche dall’estensione dei diritti civili. Un’illustrazione di questa situazione viene da alcune votazioni di questa settimana a Strasburgo su risoluzioni non legislative, cioè degli “inviti” ai governi ad agire su vari fronti, che restano di competenza nazionale. Ieri, c’è stato un voto sul matrimonio omosessuale, lunedi’ uno sull’accesso all’aborto. Entrambi i testi sono passati ad ampia maggioranza (390 si’ ieri sulla Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo, che comprende anche un articolo sul riconoscimento delle unioni omosessuali; 441 a favore, lunedi’, su una migliore politica sulla parità uomo-donna, che conteneva anche un capitolo per un “accesso agevole” per le donne “alla contraccezione e all’aborto”).

La Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo era presentata da un eurodeputato italiano del Pd, Pier Antonio Panzieri. Ma i rappresentanti italiani del Pd si sono spaccati. Il voto degli europarlamentari appartenenti al gruppo S&D ha suscitato polemiche in Italia, poiché nel Pd ci sono stati due voti contrari, due astensioni e una non partecipazione al voto sul testo che invita al riconoscimento delle unioni omosessuali. L’Italia è tra i paesi dove questo diritto non esiste ancora. In undici paesi dell’Unione europea il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale. L’ultimo paese ad aver raggiunto questa libertà è la Slovenia, che il 4 marzo scorso ha adottato il matrimonio gay, malgrado un referendum che l’aveva bocciato (con una partecipazione molto bassa pero’) nel 2012. La Slovenia raggiunge cosi’ Belgio, Olanda, Lussemburgo, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna, Finlanda, Svezia, Danimarca e Francia (che ha legalizzato il matrimonio per tutti con la presidenza Hollande e la destra ancora non perdona il passo avanti alla ministra della giustizia, Christiane Taubira, costante vittima di attacchi razzisti). Nichi Vendola è intervenuto ieri dall’Italia sul voto di Strasburgo, sottolineando che per il Parlamento europeo le unioni civili e il matrimonio gay “fanno parte dei diritti umani e civili della persona”: per il presidente della regione Puglia è tempo che “qualcuno informi Renzi e Alfano” che l’Europa si muove su questo fronte.

I paesi contrari si stanno irrigidendo, come dimostrano i casi di Croazia e Slovacchia, che hanno legiferato per sbarrare la strada a un’eventuale legalizzazione attraverso un referendum popolare. Qualche defezione da parte di europarlamentari del Pd c’era stata anche lunedi’, sulla risoluzione relativa all’invito a migliorare le politiche di parità uomo-donna nella Ue. Nella Ue, l’aborto è legale nella maggior parte dei paesi membri, anche se ogni stato ha la propria legislazione particolare. In Irlanda e in Polonia ci sono molte restrizioni all’accesso a questo diritto, mentre il tentativo del governo spagnolo di Marian Rajoy di tornare indietro è stato sconfitto l’anno scorso dalla protesta popolare. Solo a Cipro e Malta l’aborto è fuorilegge.

 

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