Europa: ce la facciamo?
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Europa: ce la facciamo?

Eurocrack Berlino e Bruxelles pretendevano che stabilità monetaria e rigore finanziario avrebbero prodotto opportunità di integrazione politica. Ma a pochi mesi dallo strangolamento di Atene, la stessa geografia dell’Unione europea è esplosa e il vecchio continente procede verso l’ingovernabilità
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 7 novembre 2015
È quantomeno dal 2010, quando la crisi globale ha colpito violentemente l’Europa nelle forme di una «crisi dei debiti sovrani», che il processo di integrazione nel vecchio continente ha assunto una diversa temporalità e una diversa direzione. L’imposizione alla Grecia (ma anche ad altri Paesi, tra cui la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda e per molti versi anche l’Italia) di dure politiche di austerità è sembrata segnare l’avvio di un’accelerazione sul terreno dell’ortodossia «ordoliberale». Una nuova «Europa tedesca» cominciava a delinearsi, con un riallineamento delle stesse istituzioni comunitarie attorno alla centralità della Banca Centrale e un ulteriore svuotamento delle istanze «rappresentative»,...
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