Un cupo silenzio ha accolto a Casale Monferrato la derubricazione dell’accusa da omicidio volontario a omicidio doloso per l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, decisa dalla gup di Torino Federica Bompieri. La piccola cittadina dell’alessandrino vede sempre più lontano il giorno in cui potrà dire che ha ottenuto giustizia per gli oltre mille e duecento casi di mesotelioma pleurico che hanno fatto strage di una generazione. Una mattanza che non ha ancora raggiunto il picco massimo d’incidenza, previsto nei prossimi anni. I tricolori con la scritta nera «Eternit: giustizia!» punteggiano come una lebbra le vie della città. Per ogni bandiera, un morto....