Estate 2024, la stagione orchestrale
Jazz Track Tra i recital più belli in assoluto quello della Secret Society, condotta dal compositore e direttore canadese Darcy James Argue
Jazz Track Tra i recital più belli in assoluto quello della Secret Society, condotta dal compositore e direttore canadese Darcy James Argue
L’estate 2024 ha visto un’importante presenza di organici orchestrali. Tra i recital più belli in assoluto quello della Secret Society, condotta dal compositore e direttore canadese Darcy James Argue (Roma, rassegna «Summer Time», 15 luglio), un recital che ha portato con sé una nuova prospettiva nel jazz. La straordinaria formazione (18 elementi, fondata nel 2005 su una base semicooperativa) si impone nel panorama odierno per l’originalità della scrittura dei suoi temi (spesso con riferimenti a personaggi e problemi del nostro tempo), la qualità dei solisti, lo splendore degli arrangiamenti, in un solco che parte dalle big band anni Ottanta di Gil Evans e George Russell. Nel concerto romano l’orchestra ha proposto brani dall’ultimo lavoro, Dynamic Maximun Tension (Nonesuch Records, 2023).
La Secret Society aveva già realizzato gli album Infernal Machines (2009), Brooklyn Babylon (2013) e Real Enemies (2016, tutti per la New Amsterdam). Nell’ultimo disco l’anomala big band (i musicisti sono co-conspirators) di Darcy James Argue prevede cinque ance, cinque trombe, quattro tromboni, chitarra, piano, contrabbasso-basso elettrico e batteria. Undici, lunghi brani, tra cui Dimaxion, dedicata a Buckminster Fuller (inventore, architetto, designer, filosofo, scrittore statunitense), All In (in memoria di Laurie Frink, trombettista dell’orchestra), Codebreaker (dedicato al matematico e scienziato del computer Alan Turing), Tensile Curves (ispirato all’Ellington di Diminuendo and Crescendo in Blue, 1937).
Sul fronte nostrano, nella recentissima edizione della rassegna «Il Jazz Italiano per le terre del sisma» (31/8-1/9) a L’Aquila (300 musicisti, 60 concerti) hanno avuto spazio rilevante le orchestre. In particolare si sono esibite l’Orchestra Jazz che Vorrei-L’Aquila, condotta da Pasquale Innarella (esito di un progetto stabile e pluriennale per fasce giovanili), la debuttante Orchestra Nazionale di Musica Creativa (frutto del lavoro di Nicola Pisani, Ettore Fioravanti e Alessandro Fabbri, con il coinvolgimento di allievi da dieci conservatori, da Milano a Bari) e il Laboratorio di improvvisazione e conduction «Collective Memories: suoni del futuro» di Silvia Bolognesi (per studenti aquilani dagli 11 ai 18 anni). Grandi organici per investire sul futuro musicale.
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