Così è l’insostenibile leggerezza dell’Esc

Volontari al posto dei lavoratori, all’Eurovision la beffa della ripresa che esclude

Centrale Fies apre le porte, la performance è di casa

Una scena di «Gaucho Americano» di Nicolás Molina

«Gaucho americano» vince il Trento Film Festival

Scena da «The Future» di Constanza Macras

Constanza Macras, danza in un tempo distopico

Angelica Liddel in una scena di «Liebestod»

Nell’arena con Angelica Liddell, tra misteri coscienziali e provocazioni

Ouvrir la voix, letteralmente «aprire la voce», farsi sentire. È stato questo l’intento che ha mosso Amandine Gay, far parlare finalmente chi, come lei, è donna e nera, e parte da una condizione non solo di minorità, ma anche di categorizzazione dall’esterno. E per questo ha realizzato un film, un lavoro militante, autoprodotto (in parte con un crowdfunding per la post-produzione). E che alla sua uscita nelle sale francesi ha riscosso un successo inaspettato. «L’idea alla base di questo lavoro – spiega la regista, 33 anni, autrice televisiva e sociologa – era di riappropriarci della narrazione. Mostrare il vissuto di...

Essere donna e nera senza stereotipi